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martedì 17 giugno 2014

la TV è mistress.



Ci sono serate, in cui un po' per stanchezza un po' per pigrizia, ci si ritrova davanti alla TV, a fare zapping, ormai, trovare un bel film in TV è evento raro.
Facile invece è,  imbattersi in programmi di poco conto, di poco valore, di molto molto nulla.

Da quando è iniziata l'era della televisione digitale, si sono centuplicati i canali e le pessime idee, si è persa l'originalità, e si naviga in un mare di niente. 
Quando gli occhi sono stanchi per leggere e la mente non vuole sentir ragioni, si accettano dei compromessi per far trascorrere l'ora della digestione, per poi andare a dormire, senza avere il niente da raccontarsi nel dormiveglia, o peggio senza ricordare quello che si è visto.
Ieri sera, su uno dei tanti canali,(s)parlava una mistress, per evitare di farvi googlegeggiare vi e mi fornisco la spiegazione:


Nelle pratiche indicate dall'acronimo BDSM la donna che interpreta un ruolo dominante e di comando è detta padrona (è usato anche il termine dominatrice o quello inglese mistress).
Il ruolo della padrona nella dominazione è conseguente al significato del termine: essa è in posizione di superiorità, quindi di autorità, nei confronti dell'uomo o della donna che le sono sottomessi e che assumono il ruolo di schiavo (talvolta slave, dall'inglese), con tutto ciò che questo comporta. (fonte:wikipedia)


E' un mondo parallelo, lontano da noi? No, non molto.
Sono fiori che per sbocciare hanno bisogno di buio, ho detto fiori ma non immaginatevi petali delicati, forse lo sono ma certo non lo possono dimostrare.
E' un gioco? si lo è, le regole sono chiare, i partecipanti sono adulti consenzienti e richiedenti, tutti hanno il loro bel ruolo, tutti sanno cosa vogliono e sanno cosa fare.
La padrona ha delle responsabilità, lo schiavo ha una parola che lo salverà se la padrona esagera!
Tutto giusto!
A me vien da pensare, l'ennesima volta che, non abbiamo inventato nulla...già centosedici anni fa (1898), Adolf Loos in "Parole nel vuoto", del Marchese De Sade e ne diceva questo:
Ma comunque sia: il marchese de Sade, che rappresenta il vertice della sensualità del suo tempo, una mente che ha saputo escogitare le torture più grandiose di cui la nostra fantasia sia capace, e la dolce, pallida fanciulla che si sente finalmente sollevata dopo essere riuscita a schiacciare la pulce, appartengono alla medesima famiglia. 
  
Nel 1954 Dominique Aury con lo pseudonimo Pauline Réage scrive Histoire d'O (che vi consiglio di leggere)


Nel 1976 Pier Paolo Pasolini ha contribuito con il suo Salo' o le sue 120 giornate di Sodoma (che vi consiglio di guardare), a sdoganare De Sade con tutte le annesse perversioni umane.
Solo per citare alcuni, con un peso non comune, poi arriva prepotente la TV e tutto si perde in una mortificazione di eccessi che non hanno poesia.

Perché di questo sto parlando, non mi interessa entrare nel merito delle abitudini sessuali, quello che mi interessa è entrare nel merito e nel credito di ciò' che passa in TV, perché poi tocca all'idraulico che finisce in pronto soccorso con un bullone infilato nell'uccello, spiegare che si tratta di un coinvolgimento mentale, che è lui che l'ha chiesto e sempre lui che si è dimenticato la parolina magica, che avrebbe potuto evitargli quell'incidente di percorso.

La mistress rischia, e molto, rischia perché se qualcosa non va, e le cose si mettono male, finisce sul giornale di provincia, se vanno un po' più' che male, finisce in cronaca nera, il titolo di solito è: Gioco erotico finisce in tragedia.
Gli schiavi vengono intervistati con un passamontagna di latex nero, dicono che hanno una vita normale, alcuni sono sposati altri no, e che hanno questo piccolo segreto che non condividono con nessuno.
La mistress della TV,  continua a ripetere che, è una questione di testa ,non si tratta di sesso, nessuno dei suoi schiavi fa sesso con lei, ride compiaciuta di se stessa.


Faccio un appello agli schiavi, se veramente si tratta di testa, anziché farvi mettere in trazione il pisello, mettere in movimento le sinapsi!
Poi ci sono i discorsi seri,  quelli su cui è difficile fare ironia, quelli che mettono a nudo per davvero, quelli di quando il latex non era ancora stato inventato....ma questi sono fiori che hanno bisogno di luce, (non quella sintetica del digitale terrestre)e di parole perché c'è sempre una storia da raccontare e un finale che arriva, a volte lieto, a volte no.
Esiste una seconda fine della storia di O, ma non ve lo racconto.
Esistono i vuoti che Pasolini ha riempito e pagato con gli interessi.

La TV è mistress e noi gli idraulici!


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