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mercoledì 30 dicembre 2015

Il mio 2015 di carta


Il mio 2015 di carta, i titoli sono scritti in nero, il resto in grigio, se siete curiosi leggete tutto, altrimenti fate un po come cazzo vi pare.





Viva la vida P.Cacucci
Testo per il teatro, scritto da Frida, donna che si è totalmente vissuta. (...quella Frida!)

Cuccette per signora A.Nair
Se volete fare un viaggio in India, questa la proposta, divertitevi a epurarlo di tutti gli aggettivi harmony, e godete della bella storia, saltate se potete il finale.

Allegro occidentale F.Piccolo
La quotidianità rituale, raccontata come l'odissea, la ricerca dell'altrove che è sempre dietro l'angolo. Non fosse Piccolo sarebbe Severgnini.Io li amo entrambi per ragioni che infinitamente divergono e all'infinito non si incontrano.
 
L'Italia spensierata F.Piccolo
L'Italia di cui tutti facciamo parte, nostro malgrado. Equivoci in cui sguazziamo di giorno in giorno. Sentirsi stupidi aiuta, a patto di saperlo riconoscere, a se stessi prima di tutto.

Ogni cosa è illuminata J.Safran Foer
Ho visto il film, e ho ceduto alla tentazione di leggere il libro. Ho faticato a trovare il ritmo, poi ci ho trovato Nabokov con il suo "Lolita" e commozione fuori dagli schemi ordinari della tragedia umana. E' un olocausto raccontato a colori, il rosso sangue arriva alla fine, e libera tutti.
 
Il tramezzino del dinosauro M.Belpoliti
L'ha sritto il mio prof delle superiori, e io l'ho trovato in un mercatino di Torino. 100 pezzi, con annessi disegnini, che descrivono le manie quotidiane, fulminanti i ragionamenti che partono dall'apparente inutilità. Da leggere in ordine sparso, senza pensieri, tanto poi arrivano!
 
MM Rossa F.Parazzoli
Una via sotterranea per raccontare la superficie di Milano, una città che perpetua la commedia Umana.

Quando la notte C.Comencini
La storia è quella di una donna, un bambino, una montagna e un uomo ruvido. L'uomo salva il bambino da un incidente e sua madre dalla vita. Si amano una volta, si desiderano sempre, vivono altrove.

Diario di Grecia L.Romano
Itinerario non turistico, è un breve viaggio interiore della Grecia, raccontato attraverso i “libri” come eredità eterna. Inesistenti come ospiti, eterni come gli eroi.

Piccoli Crimini coniugali W.W.Schmitt
Piece teatrale da leggere come una commedia noir, non mancano la suspence divertente e saggia. Ne nascerà una riflessione sulla madre di tutte le guerre, quella che si combatte da soli, all'interno di una coppia, in cui l'amore va sempre, nonostante tutti i nonostante del caso, se si è abbastanza saggi e folli da amarsi davvero.

La verità, vi spiego , sull'amore E.Tesio
Io questa donna la amo, quindi non vi estenuerò raccontandovi quanto è ben scritto il suo primo romanzo. Vi dico solo che vi farà fare salti altissimi, con gli occhi umidi. Non è per nulla indulgente, è una lettera d'amore, e l'amore indulgente non è mai! Fatevi bene, leggetelo.

Piacere io sono Gauss S.Tesio
Una storia familiare un po' alla Pennac, elogio alla verità detta che non ripaga, ma fa crescere.

L'educazione delle fanciulle L.Litizzetto F.Valeri
Dialogo a due voci, un doppio differente con infiniti punti di contatto.
L.L.irriverente e intima
F.V Teatrale,educata e saggia.
Donne!



Figuracce Ammaniti De Silva Giordano Piccolo Raimo Stancanelli Trevi
Una cena, a Roma, in agosto, mettici i commensali che son tutti amici e scrittori e il cibo per la mente è servito. Piccole storie per raccontare colossali figure di merda, alla cena voi siete invitati ad ascoltare.

Voglio guardare D.De.Silva
Chi conosce Diego, non lo riconoscerà in questo romanzo, privo di ironia, crudele e impietoso. Due menti allo specchio, una adulta, l'altra bambina, che si rispecchiano uno, nell'altra senza rumore, senza comprensione, senza stupore.

Momenti di trascurabile infelicità F.Piccolo
Dopo la felicità, arriva l'infelicità felice, leggera, di cui spesso non sappiamo ridere, Francesco è geniale e puntuale osservatore delle piccole cose, racconta in modo esilarante, peccato l'inciampo sul finale scopiazzato da Sorrentino.Resta una piacevole lettura, migliora l'umore e ha ragion d'essere se serve ad avere altri occhi.


Da un'altra carne D.De Silva
Per stravolgere gli equilibri certi e immobili, basta un bambino, che illumina le zone d'ombra adulte con l'unico modo che conosce. Basta stare a guardare, seguire i silenzi che ci salvano dall'orrore adulto. Ancora un Diego serio e severo, attento e sincero, che non chiede e non spiega.

Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio A.Lakhous
Algerino, romano dal 1995. Racconta uno scontro di civiltà in un modo indiscutibilmente Italico, ed è algerino, e noi abbiamo di che imparare.


Quattro etti d'amore grazie C.Gamberale
Chiara per me è amore e odio. Lei scrive bene, io con l'età mi sono inaridita e ai fiocchetti rosa non credo più, di fatto persevero. Chiara è una donna e lo sa quello che fa. La storia è di struggente bellezza, l'idea è semplice come fare la spesa, spiando nei carrelli degli altri. Tocca tirare le somme, tocca un panettone felice e triste insieme.


Per dieci minuti C.Gamberale
Dieci minuti al giorno per fare quello che non si è mai fatto, è un libro terapeutico, provare per credere.


Quando siete felici,fateci caso K.Vonnegut
Vonnegut ti legge a prescindere, anche se è una raccolta di discorsi universitari. Un concentrato del suo pensiero, raccontato con vivacità e anticonformismo. Kurt è Kurt.


Io e te N.Ammaniti
Se avete voglia di una storia d'amore fraterno che si conosce, si tradisce e non si abbandona, e lo fa chiuso in una cantina, e dura solo una settimana, questo è il libro per voi. Vi avviso ha quattrordici anni, è nevrotico, struggente, malinconico e triste.


Misto maschio W.Self
E se a te che sei donna, spuntasse un pene? E se a te, che sei uomo, crescesse una vagina nell'incavo dietro il ginocchio?
Un racconto grottesco in due atti, che racconta l'instabilità sessuale in una società confusa e con malferme convinzioni, perse per sempre cercando solidità nel ruolo sessuale che ci è dato in dote nascendo. La scansione comica è decisamente crudele.


U Principellu A.D.Saint Exupery (in lingua corsa)
Buffo, e dire che il piccolo principe mi è sempre stato sulle balle.


Gli sdraiati M.Serra
Comico, arrabbiato, malinconico. Il racconto di un padre che si affanna a capire un figlio che sta prevalentemente sdraiato.Commuove l'ironia che diventa rabbia, poi si fa minaccia e infine supplica. E' un libro sulla vecchiaia. La lettera che scrive a Scilla andrebbe letta e ricordata.


La mennulara S.A.Hornby
Pagina 178, se mai vi capiterà che il vostro amato/a vi scriva una pagina così, beh, non avrete vissuto invano. Non rovinatevi la sorpresa, leggetelo dall'inizio.



Grazie D.Pennac
Nevrotico, contorto, confuso e divertente. Un pezzo scritto per il teatro, per ringraziare i lettori.



I milanesi ammazzano al sabato G.Scerbanenco
i romanzi hanno forse una scadenza? Nonostante la storia di Scerbanenco uomo, il romanzo non mi ha convinto, son passati vent'anni dalla stesura, forse è questo il mio problema. L'ho conosciuto tardi, e questa è una lettura fuori tempo massimo.



Fatti relativi al ritrovamento di un paginone di nudo in un romanzo harmony J.R.Lansdale
Questo autore me l'hanno consigliato fino allo sfinimento. E chi me l'ha consigliato ha la mia massima fiducia. E ci ho provato, ma mi frega la quarta copertina. Ho optato per un titolo divertente, ma niente, non ha funzionato. Resta il leggerlo per dovere, per scoprirne il piacere, forse chissà!

Alta fedeltà N.Hornby
Allora cosa sucederebbe se diventassi felice?”
Mi sono innamorata di Nick! Sarà perchè è sconclusionato quanto me!Sarà perché la musica raccontata è piacevole quanto la musica che fa "rumore".

Sono tutte storie N.Hornby
Su questo ci ho scritto parecchio, il riassunto è “il tempo trascorso con un libro non è mai tempo sprecato, nemmeno se l'esperienza non è stata felice”. Il racconto è travolgente, i testi quasi introvabili o non leggibili. Solo per lettori compulsivi!

Il momento è delicato N.Ammaniti
Se "Il romanzo è una storia d'amore, il racconto è la passione di una notte" e se non è la tua, beh diventa difficile farsi travolgere la testa, non mi è piaciuto, ma non ho perso tempo.

Cuori allo specchio M.Gramellini
Può sembrare la raccolta della "rubrica del cuore" di un pessimo giornale, stampato su una brutta carta. E dire che Massimo mi piace, e molto per di più. Solo dopo aver letto la lettera che M. ha scritto a se stesso, e pubblicato per i suoi lettori ho capito. Occorre disarmarsi e concedersi come unico alleato la sincerità, per apprezzare la lettura e la commedia Umana.

Il centenario che scappò dalla finestra e scomparve J.Jonasson
Cinquecento pagine, sono troppe, troppe davvero! Ho amato e ascoltato Allan, vecchietto scellerato che sciabatta sugli ultimi anni di vita mettendosi nei guai e divertendosi come un giovanotto. Il personaggio vale la pena, la treccani cucita intorno no!

Il paese dei coppoloni V.Capossela
Epico omaggio di V. alla sua terra, un omaggio sincero, non per tutti.

Come diventare buoni  N.Hornby
Questo non ve lo racconto, non sono mica buona io!

Uomini altrove G.Schelotto 
Se vivete con un quasi cinquantenne è il libro che fa per voi, ammesso che abbiate voglia (per una volta) di non far andare le ovaie ma la testa!

Il desiderio di essere come tutti F.Piccolo
Come si decide da che parte stare politicamente? E quando? E poi? Dal fervore adolescenziale è tutto in salita, è poi è sempre tutto in salita lo stesso. Il racconto è un abbraccio caldo e un puzzle da mandare in pezzi. Leggetelo se avete le idee confuse, vi confonderà!

Pierre non esiste L.Vargas
L'ho trovato un programma interessante (Masterpiece), forse un po lento, a tratti noioso. Ho tifato per Vargas, e lui non ha vinto, ho aspettato quasi un anno per leggere il suo romanzo. Impossibile raccontarlo, e quindi, in ordine sparso ma sincero mi ha ricordato Bulgakov, il buon Dazieri, La Nothomb e Saviane. L'autore è giovane, e promette bene!

Il Papa G.Saviane
Romanzo del  1963, attualissimo per chi non si oppone a all'idea di essere Dio con tutto il senso pieno del vivere e non semplicemente dell'esistere. Sraordinario il personaggio della nonna saggiamente, diabolica, ironica e acutissima.


e poi molte ricette di cucina, alcuni flaconi di detersivo.

Sono fiera di me, per non essere inciampata nella parola bello.

Statemi bene, buon anno!

martedì 15 dicembre 2015

Padre figli e spirito santo (distratto)






La mamma è sempre la mamma, di mamma ce n'è una sola e via dicendo...


Anche Elena Boschi ha una mamma, Stefania Agresti, 58 anni, professoressa, che per i comuni mortali già di per se sarebbe una sventura.
Ma Stefania, oltre ad essere madre, è moglie, la moglie di Pierluigi ex vicepresidente di Banca Etruria, quella che assume padre figli e spirito santo, tra i lavoratori della sua filiale.

Senza colloqui e senza imbarazzi.

Ci sarebbe poco da stare allegri, semmai ci sarebbe da consigliare ai capoccioni di applicare l'antidepressivo per eccellenza che in questo periodo in Corea del sud va per la maggiore.
Impiegati vestiti con kimono da eterno riposo, autocelebrazione delle proprie esequie e dormitina nel sarcofago, per farsi passare lo stress, e la voglia di uccidersi. 

Qui il kimono da eterno riposo, agli investitori, lo regala direttamente Banca Etruria al posto della calendario e dell'agenda e per completare in bellezza, alle esequie ci pensa la Professoressa Stefania.

Canta, Vecchioni, non ricorda le parole, ma solo una strofa.

"Forse non lo sai ma pure questo è amore"

Quella canzone che, Stefania romanza spiegando che c’è il padre, che sorregge sulle spalle suo figlio per aiutarlo a vedere meglio un eroe. Si capisce allora che l’eroe è anche il babbo.

E quello stronzo dello Spirito Santo, sul quinto (non uccidere) e settimo comandamento (non rubare) era forse impegnato a cercar vergini a cui donare un g(f)iglio?!?!?

L'eroe odierno ruba ai poveri per regalare ai ricchi.
Io son certa di averla sentita questa favola, l'eroe indossava un'orribile calzamaglia verde mela, con pacco ben ben in vista.

E se il PierPanLuigi ruba, la figlia si stressa, e la mamma, che è pur sempre la mamma manda compulsivamente SMS alla figlia, per consolarla. Poi va andata a casa a fare l'albero, pieno di palle, immagino.

 "La politica ha insegnato prima di tutto a metterci al servizio della comunità", dice.

E via di corsa, alla messa della Domenica mattina, e per far un servizio come si deve, via anche alla raccolta delle offerte dei fedeli, EH?!?!

Dai Elena forza, la mamma ti appoggia, e ti dice avanti tutta anche se il nuovo fa paura, c'è una casa che ti aspetta, l'albero di natale pieno di palle, un paio son di Luigino D'angelo.

Luigino le palle per sopravvivere alla perdita dei suoi denari, le ha regalate a Marcello Benedetti, che le ha puntate su un fondo di investimenti "generoso" con gli amici del tuo papà.

Le vedi? Sono quelle costrette a brillare di più, per non farsi scordare. 
Sono il luccichio che disturba gli occhi, ma non le coscienze, almeno non quelle della tua famiglia.

Elena, io vorrei dirti di seguire il consiglio di mamma tua, che canta per farsela passare, ma forse ha scelto la canzone sbagliata.
Vecchioni, nella canzone Stranamore, canta anche questa strofa...

Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave,
ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave,
Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli,
ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio,
io che non parto e sto a guardarti
e che rimango sveglio.
Forse non lo sai ma pure questo è amore. 

Forse non lo sai ma Luigino D'angelo, sulla Prua della nave di Caronte, dritto dritto non ci sta, perché, e dovresti saperlo tu, per la chiesa i suicidi portano il peso della vergogna.

E per quanto tua madre consideri tuo padre un eroe, spero che non abbia la forza e il buon gusto di sollevarti, per veder quell'eroe vergognoso accartocciato e schivo.
Servono occhi coraggiosi, serve il coraggio di non fidarsi delle braccia che mostrano gli eroi solo dopo averli uccisi.

Luigino va lasciato in pace, nel riposo eterno che si è meritato, dopo una vita di lavoro, quello vero che accartoccia le ossa e ruba alla vita tempo, in cambio di fatica.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.

Buon Natale Elena! 

















mercoledì 25 novembre 2015

Piccoli cenni, enormi risultati.





Mio padre, un giorno di tanti anni fa, si prese una giornata di ferie per stare con me.

Le notti precedenti a quella giornata, erano disturbate da incubi cupi, nonostante le favole raccontate prima di dormire, nonostante la luce accesa sul comodino, nonostante le rassicurazioni, nonostante tutto, sognavo cose che non capivo, e che mi facevano paura.

Così, mio padre si prese un giorno di ferie. 

Decidemmo di andare a passeggiare per cercare la ragione della mia paura, e prima di uscire, mi spiego' che non ci saremmo tenuti mano nella mano come sempre, e quindi dovevo stare attenta ad attraversare la strada, a guardare se arrivavano le macchine e cosa importantissima, dovevo essere certa che lui non mi avrebbe mai perso di vista, neanche per un secondo, insomma non c'era fisicamente la sua mano a tenere la mia.

Abbiamo anche stabilito in un linguaggio tutto nostro, un segnale, un piccolo cenno, piccolissimo cenno, che avrei dovuto fare io se mi fossi trovata in "difficoltà".

Il piccolo cenno, nella mia testa era davvero così piccolo, che mi dava la certezza che mio padre non si sarebbe potuto distrarre.

Quel giorno abbiamo passeggiato molto, io a piedi e lui, dietro di me, in macchina.

Quell'uomo, che era stato tanto gentile con me, non l'abbiamo incontrato, mio padre è rimasto un uomo libero, e la sua fedina penale immacolata.

Le parole violenza o pedofilia, non sono state mai usate in quei giorni, ne da mio padre, ne da mia madre.
Credo sia stato il loro modo per proteggermi e non farmi sentire una vittima.
 
Quel giorno, di tanti anni fa, mio padre mi ha insegnato a non temere gli stronzi, mi ha insegnato ad affrontarli a muso duro, guardandoli negli occhi, mi ha insegnato a parlarne, mi ha insegnato che non ha senso l'imbarazzo, o la vergogna, e ha ancor meno senso se sei una donna, seppur piccola.

Mi sono servite badilate di merda, che la vita omaggia, ma alla fine l'ho capito, e sono grata al destino per non averci fatto incontrare l'uomo in bicicletta.
  
L'ho rivisto anni dopo, sempre con la sua bicicletta, mio padre le ferie dalla vita se l'era già prese da un po'.

Non ho resistito alla tentazione di avvicinarmi a lui guardandolo dritto negli occhi.

Lui ha abbassato lo sguardo e io e il mio papà abbiamo finalmente vinto sulla violenta paura che durante la passeggiata di tanti anni fa, teneva prigionieri entrambi, seppur per ragioni diverse. 


 
25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 

Con piccoli cenni, si ottengono grandi risultati.




















martedì 17 novembre 2015

Risposta al messaggio di Susy, oggi la situazione sorride, abbiamo il dovere di farlo anche noi!


Ieri sera Susanna mi ha scritto "ma di questo passo come si fa a pensare di avere un futuro?"
Mi sono resa che la paura ha risposto per me, ieri sera!
Oggi, cara Susy, ho conosciuto Antoine, e nonostante la nebbia, ho imparato a sperare, che il futuro verrà cresciuto come si deve! MELVIL E' IL FUTURO!
Vediamo se riusciamo a meritarcelo!

lunedì 16 novembre 2015

Au nom de quoi



Ho scoperto il moelleux  in un  piccolo mercato di strada a Parigi.
Sei anni fa.
Ero ospite in un piccolo grazioso appartamento, e la Francia non era in guerra, allora.

Venerdì sera, Andrea mi ha svegliato, "sta succedendo un casino a Parigi". 
Mentre cercavo di capire i morti erano già ventotto.
Poi sono diventati quaranta.
Abbiamo spento la televisione all'una passata.

Ho dormito male. 

Sabato, ho letto molto, c'è chi ha resuscitato la rabbia e l'orgoglio della Fallaci, senza capacità di riconoscere che quell'orgoglio guerrafondaio ha permesso di alimentare odio, e bombardare l'Iraq, e farci diventare tutti quanti possibili vittime.

Bush, grazie mille!

Belpietro direttore di Libero è stato querelato per il suo titolo "Bastardi islamici", mentre i corpi dei morti erano ancora caldi.

Molti dei miei amici, sui social hanno velato la loro faccia con la bandiera francese.
Sono le prove generali, abbiate pazienza, arriverà a breve il nostro turno, ricordate il verde al posto del blu.

Ad oggi siamo a centoventotto, (terroristi compresi) novantanove i feriti gravi e centonovantadue feriti e basta, quindi non è ancora il "bilancio definitivo".

Continuo a dormire male.

Mi disturba il rimbombo delle parole terrorizzate di chi scappava, le immagini di giovani  che trascinano un amico fuori dal Bataclan, senza sapere se il loro gesto servirà a salvarlo, oppure varrà solo un grazie della famiglia per avergli restituito un corpo bucato, da cui la vita è scappata via terrorizzata.

Mi disturba avere paura, mi disturbano le parole di un deficente italiano, che inneggia alla guerra, in una continua campagna elettorale sciacalla.

Mi disturba Assad, che dice che la politica francese ha contribuito al terrorismo e che in Siria è da cinque anni che vivono nel terrore che Parigi ha conosciuto solo in una notte. 

Mi disturba aver bisogno di sentire l'Inno francese cantato da chi stava uscendo dallo stadio venerdì.

Mi disturba che, anche noi italiani ci sentiamo a maggior ragione colpiti perchè è morta Valeria, ascoltava il concerto anche lei, venerdì.

Mi disturba sapere che a Parigi ce l'abbia mandata il nostro Stato, che chiede giustizia e offre biglietti di sola andata.

Mi disturba vedere una rosa infilata in un foro di proiettile con un biglietto che chiede au nom de quoi?

Mi distrurba svegliarmi stamattina e leggere che la prima risposta della Francia è stata una pioggia di bombe a Raqqa, in cui sono stati centrate strutture nevralgiche, un centro di addestramento e depositi di munizioni.

Mi disturba sottolineare per gustificare, nessun civile colpito, dicono.


Mi disturbano i balbettamenti su come ci si deve comportare, su come si deve reagire  perchè poi i nervi a fior di pelle di chi fugge per un petardo mentre prega i suoi morti, sono la realtà.

Si muore a Parigi come si muore a Beirut, con le stesse modalità.
Si muore in Europa come si muore in Medio Oriente.

Smettiamola di sentirci al sicuro, smettiamola di sentirci diversi.
Smettiamola di credere che il nostro Stato ci proteggerà, distribuendo militari per strada, cazzate, cazzate e ancora cazzate.

E che si fa?

Si spera che non tocchi a noi, a te, a me e alle persone che ami.
Non possiamo fare altro, siamo tutti possibili obiettivi civili, noi, i Francesi, i Siriani, i Keniani, i Russi...

Questi attacchi all'umanità, prevedeno vittime umane che non sempre muoiono per la mano armata da Dio, eppure Dio, lo pregano, o almeno lo prega chi resta.

Umanità è riconoscere le differenze, senza sentirsi dalla parte giusta dei giusti.
Oggi so che potrei essere uccisa non perchè riconosciuta "infedele" da qualche stronzo, che per scoparsi sette vergini è disposto a togliemi la vita. 
Potrei essere uccisa perchè ancora vige il Codice di Hammurabi tra gli schiavi del potere, e gli schiavi sono sempre povera gente!

Finchè non ce ne fregherà un cazzo della strage al mercato di Beirut, degli studenti uccisi in Kenia, dei Siriani, che muoiono da cinque anni, finchè ci colpirà solo il lutto di un cugino per ricordarci di essere in pericolo, la paura continuerà a farci rodere il culo.

Quello che noi chiamiamo Stato ci sta usando come ostaggi, e noi paghiamo la guerra con il nostro lavoro, gli interessi con la nostra vita, l'otto per mille per i ceri che accenderanno in nostra memoria.

Moltiplicare i bombardamenti, raddoppierà gli attentati, mi sembra più che evidente, da prima di Parigi.

Putin attacca e muoiono duecentoventiquattro russi in Sinai, meno di una settimana fa. 

A la guerre comme à la guerre, e a Parigi muoiono centoventisette Francesi e un'Italiana, quattro giorni fa.

Quel gran coglione di Salvini inneggia alla guerra, e quando Renzi deciderà di attaccare, sperate di non essere nelle liste delle vittime degli attentati, questa è l'unica speranza che ci è data in sorte.

Non stiamo facendo niente? Affatto!
Una cosa la stiamo facendo e pure bene, abbiamo invitato i maggiori importatori di armi, al Consiglio di Sicurezza, a sedere al nostro fianco! 

Ecco spiegati i prossimi obiettivi, Roma, Londra e Washington.

Buona fortuna a tutti!








venerdì 16 ottobre 2015

Ballo in maschera



E, l'unica cosa che mi vien da dire è ...
 

"Fili de le pute, traite"

Che altro non è che, un'iscrizione, quasi (in)visibile che si trova in una cappella di San Clemente -Roma-
Il fumetto datato XI secolo d.C. racconta una scena, comica.
Il santo miracolosamente si salva dalla cattura di tre servi che cercano di arrestarlo per volere del loro padrone.

Servi e padroni.

E marciamo a ritroso, destinazione Medioevo, che, si stava meglio quando si stava peggio, che non ci sono piu' le mezze stagioni.
Con la maglietta di lana, che non si sa mai!

E io tremo all'idea, di avere ancora cloni e cloni e cloni di gente addestrata al non pensare.

Gente che poi, viene investita di potere, per insegnare ai ragazzi come si vive.

Questa è la fiducia che S. ha verso le famiglie italiane e la genitorialità.
Della serie non lo sapete fare voi, e ve lo insegno io.

Ed ecco, giovani che corrono in tondo in un cortile, fanno a gara a chi ce l'ha piu' lungo a colpi di "nonnismo" si allenano per giurare e urlano "l'ho duro", al posto di "lo giuro".

(è un refuso genitoriale anche questo?!?!)


So di cosa parlo...e so, che spesso il rigido rigore di chi si veste in divisa porta nella vita reale a disastri di proporzioni cosmiche.

Non a tutti, certo.
A quelli che per capirci, non sono un lavoro, ma sono persone.

Per tutti gli altri c'è la sindrome Rambo.
Ecco, dei giovani Rambo a cui insegnano a sparare, esercitandoli a  dimenticare che hanno un cuore, che puo' avere legittimamente paura.

Di fatto il mantra  "non devi pensare, devi agire" funziona.
Robot, a cui viene strappato il cuore,  viene insegnato che il potere di chi alza la voce, alla lunga ripaga, e crea eroi.

Quello che vuole S. per i nostri giovani, non è un arricchimento culturale di testa, ma un impoverimento secolare del Rispetto,quello con la R maiuscola, il rispetto che si deve sempre a se stessi e alle proprie idee.

Chiede un esercito di non pensanti, come fossero Kamikaze ... pronti a morire, per conto di Dio in Israele, pronti a uccidere a colpi di disprezzo in Italia.

Mi è dato credere che questo punto smettere di pensare, diventa necessità, per il bene, dei nostri ragazzi. 

E, l'unica cosa che mi vien da dire, ancora è ...
 

Fili de le pute, traite.

Chi siano, a questo punti i figli e le puttane, non lo so dire e poco importa.

Quello che mi spaventa, e parecchio e che prima del 1 gennaio 2007, chi più chi meno la naia, l'hanno fatta tutti, anche i nostri politici, e i risultati di questa maschia occupazione, sono sotto gli occhi di tutti, e nei gesti sessisti di alcuni.
Matteo ha iniziato presto addirittura facendo lo scout, Salvini no.
Non ha fatto ne la giovane marmotta ne il militare, pero' pensa che la leva reintrodotta sia un modo per educare i giovani, qualcuno almeno.

E temo di dovergli dare ragione.

Anche se Salvini ha sbagliato pulpito.
Avesse fatto la leva, quella vera,  e non si fosse, per un solo giorno(ieri) limitato a  mettersi nei panni degli altri (i poliziotti che stavano manifestando)  forse e dico forse ... il rispetto per la divisa l'avrebbe imparato per primo e non solo fintamente  indossato per i suoi scopi e i suoi proclami.

E tra l'altro il fascino della divisa su lui, mi spiace dirlo, non funziona un per cazzo!

Italia, Salvini "Reintroduciamo il servizio militare per insegnare a qualche ragazzo come si rispetta il prossimo"
Bulgaria "la polizia spara ai migranti, un morto"


Ecco appunto, succede nella comunità Europea, sono loro, e quindi siamo noi, che ci piaccia o no!  

La Bulgaria di fatto è entrata  a far parte dell' Unione Europea il 1 gennaio 2007, il giorno in cui è stata tolta la leva obbligatoria in Italia.

"Traite" voi le conclusioni!

mercoledì 14 ottobre 2015

Faraoni & CO.

Repubblica.it ieri:

Avrebbe dovuto partecipare alla giornata della legalità aprendo i lavori di una serie di incontri della Regione sulla trasparenza nella pubblica amministrazione. Ma l'impegno è stato annullato perché il vice presidente  Mario Mantovani (ex assessore alla Salute) è finito in manette.Corruzione e Concussione per appalti nella Sanità compresa la gara nel trasporto dei dializzati "spiccata capacità criminale! e "disprezzo delle regole".
Mario che sfiga!!! Sfiga indiscussa, nell'aver il talento di essere nel posto sbagliato al momento giusto! 

E' come quando gli ospiti al matrimonio di un mafioso, al momento del "se qualcuno ha qualcosa da dire, lo dica adesso o taccia per sempre" vedono spalancarsi le porte della chiesa e uomini vestiti a modino, arrestano lo sposo senza neanche fargli dire "sii lo voglio"!
Non ho fatto l'esempio del funerale, perché quelli, no, non li sappiamo interrompere!

Ai cittadini tocca il gusto di sentirsi "archeologi per un giorno", non ci sono mummie a Milano, ma Faraoni d'oro vestiti, sì!
E vengono della provincia, definita giargiana, che i Milanesi duri e puri snobbano da sempre.

Alcuni, a giusta ragione, hanno definito Mantovani il faraone di Arconate (di cui è stato sindaco dal 2001 al fino all'anno scorso 13 anni?! sì sì tredici!), non foss'altro che è ancora vivo, vegeto e dedito ad accantonare oro argento e smalto.

Il Faraone di casa Italia, ruba monete ai poveri dializzati, ma essendo di animo caritatevole viene preferito da donna Rosa (madre di B.) e alla morte della sua prediletta, le conferisce la cittadinanza onoraria e proclama una giornata di lutto cittadino, mentre, nella mia fantasia malata, un elicottero vola sulle teste dei partecipanti facendo volare foglie di papiro e fiori di loto.

Minchia neanche ad Arcore!

Non mancano certo nel suo curriculum, la promessa di posti di lavoro con una campagna elettrorale di una lista guidata dalla moglie di suo nipote.  
Touché! B. torna alla carica raccontando barzellette sporche di zoccole vecchie e sposate e il suo fedelissimo la prende nel didietro 100, senza poter chiedere 50 per il davanti.

Insomma se Roma caccia il sindaco a partir dagli scontrini mangerecci, Milano sanitizza l'ambiente a botte di arresti dei mangiatori di salute pubblica.

Esser corretti e non corrompere se fai politica, nel nostro Bel paese è fantascienza, e lo è un po anche nei paesi degli "altri", che sì, mometizzano sporco, ma se vengono beccati hanno il buongusto di dimettersi, a differenza nostra che alla prima seduta sul trono di potere, ci portiamo la colla per assicurarci una tenuta perfetta a lunghissima durata. 

Potessero pure morire in posizione seduta?!?

La difficoltà dell'inumazione odierna non prevede certo la procedura di sfilare il cervello (quale?!dov'è?!) dal naso, ne di pesare anima e cuore, assenti ingiustificati ad oggi, e neanche la posizioni da tronista.

Il mio primo invito, dunque è, per i nuovi becchini, quando sarà il momento a lasciare i vasi canopi desolatamente vuoti. Vestite la salma e occupatevi di ricomporla nella posizione che più gli si addice, come fosse serenamente morto seduto.

Perché a star seduti ci si protegge il culo, e questo Mario lo sa, il problema arriva quando, dal cadreghino ci si alza per sventolare la paletta durante le aste per gli appalti nella sanità, ottenendo in cambio un bonus per i lavori gratis nella propria piramide.

Il secondo invito è quindi Architetto.
Mi affido a lei, sostituisca le sedute in casa Mantovani, non preveda l'ascensore e progetti delle rampe per accompagnare al piano zero il "malato" Mario, alla velocità della luce.

Tragga ispirazione, se non dalle pendenze piramidali, almeno dalla dalla scala, della scena simbolo del film La corazzata Potëmkin, quella da cui, una carrozzina corredata del bambino scende  mentre fuori si sta scatenando l'inferno, per intenderci.



L'inferno lo stiamo vivendo tutti, all'innocenza del piccolo Mario qualcuno sarà pronto a credere e giurare.
Per  la colonna sonora, non si preoccupi ce la metto io, insieme ai malati dializzati e non, spinti dalle braccia di una malamammasanità, che hanno contribuito ad ingrassare Mantovani e tutti gli stronzi colpevoli di spingere giù dalle scale gli innocenti veri, i malati veri, i figli veri, le voci vere, di una società sorda al dolore e alla fatica del viver quotidiano.





 

martedì 6 ottobre 2015

Atti osceni in luogo pubblico: cambiano le regole del gioco dei mimi


Ve lo ricordate Taboo?

Ci abbiamo giocato un pò tutti, compresi i nostri Senatori.

Le regole di taboo sono semplici, una carta con una parola da indovinare.
Valido mimare e parlare a patto di non citare la lista di parole vietate, taboo appunto.

Ecco, Lucio Bariani non ha letto le regole del gioco.

E in Senato ha mimato un gesto sessista, per dirla elegante, un pompino per dirla per quello che è.

E si è scatenato l'inferno!

Barbara Lezzi (M5S), a cui il gentil gesto è stato rivolto, ha indovinato la parola al primo colpo.

Il moderatore Grasso ha sospeso la seduta e ha invitato Lucio a discutere il "comportamento" in separata sede.

Ma i partecipanti erano di più ad esempio Paola Taverna (M5S) ha rinviato al "porco maiale", il gesto del pompino, evidentemente senza esser riuscita a riesumare dalla sua memoria di bimba "e il maiale come fa?!"

Tutto questo mentre si discuteva della riforma della Costituzione.

Oggi Lucio si difende come solo i bambini sanno fare.
"Con la mano verso il mio stesso volto invitavo quanti impedivano l'intervento del senatore Falanga ad ingoiare i fascicoli che tanto veemente stavano sventolando."

Ah, c'è pure l'ingoio?!

"Ho poi gesticolato al Senatore di venirlo a fare presso il mio Scranno"

Nient'altro?!?

Lucio per amor del cielo taci, immobilizzati all'istante, insomma, stai fermo un giro, non lanciare i dadi. Non fare niente!

Peggio di così c'è stato solo il fatto che, per "punirti" il filmato del mimo è stato più volte visto al rallentatore.

Io davvero ho delle difficoltà a credere che ci sia bisogno di un "moviolone" per interpretare quello che, piu' chiaro di così non si può!
Immagino uno schermo, con davanti una manciata di esperti: "sì sì lo è", "ma no, ti sbagli"... Ma che cazzo, mai visto un porno in vita vostra?!?! Che facciamo chiamiamo un consulente esterno? Che so Rocco Siffredi, Franco Trentalace?! eh quello sì, che in fatto di inviti alle "mangiate" collettive la sa lunga!!!

E ho cercato il filmato invano, senza trovarne traccia. 
Forse non avrei dovuto digitare you tube, ma you porn.

Il fatto è che, un pompino mimato è riuscito a fermare una discussione importante.

Il fatto è che B. è tornato in campo.

Il fatto è che questo gesto forse è da interpretare come un caldo "Bentornato".

Il linguaggio si evolve spesso, come altrettanto spesso implode, abituati come siamo, a parlar come mangiamo, e poi, noi italiani, siamo campioni indiscussi nel mondo per il modo maldestramente silenzioso che abbiamo di "parlare" gesticolando. 

Solo che, se i commensali sono di sesso opposto, è un attimo che a qualcuno vada di traverso, perché a ingoiare rospi proprio non ci sta!

Caro Lucio, non so quali siano le tue abitudini sessuali, il consiglio è di affinare almeno i gesti, quando fai delle richieste esplicite.

La fellatio si pratica da sempre, è sdoganata da anni, le donne lo vivono, anche, con un estremo atto di potere, verso l'uomo, e l'uomo intelligente che "subisce" il potere, traendone piacere lo sa riconoscere.
Lo sappiamo tutti il potere logora chi non ce l'ha.

E sa il cielo quanto noi donne sappiamo che un pompino negato, genera mostri.

Lascia perdere Taboo Lucio, dammi retta, per i tuoi sfoghi, ti propongo una valida e poetica alternativa d'Annunziana...
per l'uomo che non deve chiedere mai!





 

venerdì 2 ottobre 2015

Routine

Di che religione siete?
E poi spara.

E via, con i candeloni accesi in ricordo delle vittime, tra gli abbracci lacrimosi di chi si è salvato. 

In America, se vai a scuola succede.
In America se tiri in ballo la religione funziona di più!

Dimenticatevi il college di Beverly Hills 90210, dove tutti sono pettinatissimi, educatissimi, ricchissimi e bellissimi.

Questa volta le vittime sono state dieci, sette i feriti e il Killer è stato ucciso dalla polizia. Manca solo il perché un 26enne sia andato a scuola con tre pistole e un fucile d'assalto.
Però ha fatto la domanda giusta.

E' stata tirata in ballo la religione, ma pare che Mercer non abbia nulla a che fare con l'estremismo islamico.

Oh cazzo, non possono dar la colpa agli islamici!

La colpa di chi è?

A occhio e croce si dirà, la società che insegna ai suoi figli la difesa a costo quasi zero.
Sono bravi gli Americani, a inventare favole, a creare mostri, ed eroi che a quanto pare non li salvano se stessi.

Un americano medio per difendere la tua famiglia, ha un'arma nel cassetto del comodino, comprata con la stessa leggerezza con cui  compra un sacchetto di patatine.
Non ci vuole un genio a capire. 
Far succedere una strage non è poi così improbabile.

Avanti, siate sinceri, quante volte avete pensato "se avessi avuto un arma avrei fatto una strage?"
Io molte, ma, quando ho avuto tra le mani una pistola, non mi sono sentita affatto invincibile, anzi, ho pensato che, no, non sarei riuscita a puntarla contro nessuno, ho pensato in un afflato di intelligenza, sdoganata dalle peggiori serie TV tipo spara spara,  che al massimo avrei potuto lanciarla, e a quel punto sarei certamente morta io.
Sarà perché non ho mai giocato alla Play station? Sarà perché non sono stata educata da guerrafondai? Sarà che nei comodini di casa sono sempre stati custoditi libri.
 
Se ti armi sia pur per difesa, ti prepari alla guerra, che sia in Siria o nel giardino di casa, il risultato, è che prima o poi qualcuno ti stara' sul cazzo e che quello disarmato morirà.

Il presidente Obama, tra la commozione e la rabbia, lancia il j'accuse dopo la strage dell'Oregon: "Le attuali leggi sulla vendita delle armi non sono sufficientemente sicure". Il presidente Usa chiede di riformare le leggi e aggiunge: "Questa è una scelta politica, siamo responsabili nei confronti di quelle famiglia che perdono i propri cari a causa della nostra inerzia"
 
Non sono le leggi a non essere sicure, sono le armi in mano agli imbecilli a non far sentire al sicuro.
Si vedano, i bambini che sparano al fratello nel salotto di casa, gli adolescenti che sparano nei college, gli adulti che dormono con la pistola sotto il cuscino, i poliziotti che sparano a cazzo, spesso mirando al nero.

Il Presidente, oggi si dice frustrato, e dice che è diventata una routine far stragi.
Rabbia e frustrazione, dice.
La stessa rabbia che genera frustrazione, e arma il cervello di paura, follia e sete di giustizia.
Di questo siete responsabili!


E ancora, state a pensare a cambiare le leggi che regolano l'acquisto delle armi?
Non vi basta sfogare le frustrazioni armando i popoli a cui fate la guerra?!

Fateci un favore, non continuate a lasciare le armi in giro per casa, e non continuate a spararvi, almeno tra di voi!

Mica che poi si dica che L'america è una terra violenta e crudele e che non ama il suo popolo, e lo costringe a fuggire.
L' America vi ama, restate tra le sue calde braccia, con un coltello in bocca che di persone che arrivano da terre violente ne abbiamo già abbastanza (E dire, che siete sempre voi a sparare, già, almeno voi avete il denaro e Mc che vi ingrassa!)

Quindi quel è la vostra religiosa giustificazione?

Dio salvi L'America,abbia pietà dell'America che non insegna a difendersi dall'odio. 

La religione vi insegni il conforto, vi faccia accender candele e faccia sì che ogni tanto, siate voi a piangere per i vostri figli, morti ammazzati da un folle, educato senza amore.



E adesso ditemi...

 
qual è la differenza?!?!





martedì 15 settembre 2015

Suonami sono tuo

Mi chiedo quanti uomini abbiano mai avuto la grazia di pronunciare la seguente frase "suonami sono tuo" senza inciampare nel piu' basico doppio senso, insomma senza indicare il loro uccello.
Uno!
Luke Jerram
Un uomo inglese  intelligentissimo, artista manco a dirlo, che non dispensa consigli sull'uso, ne tanto meno egocentrici orgasmi.

Distribuisce semplicemente pianoforti.

L'installazione "Play me, I'm yours" è stata posizionata nelle stazioni delle piu' grandi città italiane, Venezia, Torino, Napoli, Milano e Roma.

A disposizione di chiunque, passeggeri in attesa, parenti ormai arresi ai ritardi delle ferrovie italiane, viaggiatori torturati, semplici passanti, curiosi, e magari perchè no, da qualche profugo in attesa di conoscere il suo destino.
Una suonatina non si nega a nessuno, perchè non sostituire pizza, mandolino e mafia con Pizza, pianoforte e mafia.
Dai suona meglio, è piu' elegante, raffinato e ci fa sembrar colti.
Colti, già.
Qualcuno colto (in flagrante) dalle telecamere di sorveglianza della Stazione Centrale di Milano c'è.
I vandali sono stati fermati.

Pianoforte distrutto, assicurazione intervenuta, presto il pianoforte tornerà.

Prima o poi.
 
Ragà vi ha detto male!

 Nel vano tentativo di non voler vedere l'intenzione di tal scempio, mi illudo che qualcosa non sia stato capito, già ma cosa?

Cosa c'è da capire poi, un pianoforte con scritto "Play me, I'm yours", niente monetine da inserire, niente di niente, tutto gratis, tutto tuo.
Ti siedi e suoni, o ti accosti e ascolto, o te ne fotti e vai oltre.
Cosa non è chiaro?
Non sai l'inglese?
Utilizza google translate, che farà cagare, ma due parole semplici le traduce, e poi diamine Play, come Playstation, Play sul tasto del telecomando.

Una speranza una, che siano stati dei ragazzini, o degli adulti, io prego che, chi gli vive accanto prenda coraggio, dimentichi l'uso della parola e gli fracassi tutto cio' che ha a disposizione per ascoltare musica, e mi raccomando  lo faccia cantando!
 
 












venerdì 4 settembre 2015

Il valore di un respiro

"Tu hai figli?"
"No"
"Allora tu non puoi capire!"

E allora spiegamelo tu, che sei madre.

Spiegami come fa una madre, a guardare il corpo di un bimbo solo, senza più respiro, spiegami la tua indignazione a tempo, spiegami perchè il mondo è pieno di madri e padri che fuggono cercando di mettere il salvo i loro figli e tu differenzi tra noi e loro, tra te, e Rehan, che è (stata) madre come te.

Spiegami, perchè io non posso capire?

Spiegami, come insegnerai a tuo figlio il valore di un respiro?

Gli racconterai la fatica del travaglio, quando i dolori diventavano insopportabili, con la speranza che lui ti ami anche per questo?

Gli dirai che stai lottando perchè possa essere felice, mentre tu trovi tutte le ragioni per non esserlo urlando contro i politici di turno?

Dimmi, gli farai vedere la foto di Aylan?

Gli dirai che è morto perchè nessuno ha risposto alla telefonata di  soccorso?

Gli dirai che il Canada aveva rifiutato alla sua famiglia la richiesta di asilo che non prevede grembiulini e le recite di fine anno?

Gli dirai che qualcuno in America intende espandere la sua missione contro i militanti dello Stato islamico, inviando cacciabombardieri e che per questo l'orrore a Kobane non avrà mai fine?

Gli dirai che non è colpa tua? Che tu non puoi fare nulla?

Io non sono madre, ma so che la colpa è la mia, e che posso fare qualcosa.

Forse è questa la differenza tra essere madri e non esserlo.

La tua responsabilità è tutta concentrata nei muri della tua casa, la mia (che ho tempo da vendere) è sentirmi addosso responsabilità di quello che sta oltre la tua porta.

Tu ti senti adeguata, io no!

Tu hai il dovere di cambiare il mondo, io non posso altro che stare a guardare come frutterà il tuo splendido lavoro di madre.

Tu educhi chi hai messo al mondo e io ho il terrore che il futuro, che mi stai preparando, sia colmo di esseri ciechi e senza cuore, che non sanno essere esseri umani.

Tu non vuoi vedere la faccia di Aylan, perchè sei madre e puoi capire.

Io guardo la faccia di Aylan, che secondo i tuoi parametri fecondi non posso capire e secondo i miei invece, non voglio arrendermi a capire.

Il mio presidente guarda la faccia di Aylan che gli fa dire "di fronte a queste immagini, abbiamo il dovere di dire che l'Europa non può perdere la faccia" 

Mentre gli stranieri ci facciano il favore di non perdere la vita!


Io Aylan lo piango, pensa fin dove può spingersi una che non può capire, piange Aylan come fosse figlio suo!

E hai ragione tu, adesso mandiamoli a casa!

Adesso! Che è non siamo più in tempo, adesso, il tuo esasperante desiderio si avvera.

Mandiamolo a casa il Papà di Alyan, con il suo bagaglio di morti.
Sono tre casse, etichettate con tre nomi, Aylan, Galip e Rehan.
Mandiamoli da dove son partiti, mandiamoli a casa.

Abbiamo il dovere di non perdere la facciapaghiamo almeno il viaggio, e ragaliamo dei fiori, sotto una pioggia di bombe se possibile.

Bombe intelligenti, mica no, di quelle che uccidono tanto, uccidono tutti.

Così a casa, ci restano. 

Così lo sfondo della prossima foto, di un bambino morto, sarà un inferno di fuoco e polvere, e non il mare dove tuo figlio, ha imparato a nuotare quest'anno, e tu hai imparato a nuotare anni fa.

Neanche tu eri madre allora, ma ora lo sei, e visto che puoi capire, tieni la faccia di tuo figlio a galla, e salvalo dal mare di merda in cui stiamo nuotando tutti.

Insegnagli il valore di un respiro.














martedì 28 luglio 2015

O mangi la minestra...






Ma voi, l'avete mai mangiato il "cibo" confezionato dalle cooperative? 

Io si, e vi assicuro che chiamarlo cibo, ha il sapor del fraintendimento.

Il prosciutto cotto? Rosa shocking, i fagiolini verde appena appena, il pure, giallo ingrigito, l'olio è in bustina e se fosse di palma sarebbe già un successone, l'aceto ricorda tanto quello dimenticato nelle nostre cucine, che a lungo andare di limpidezza conserva solo il ricordo.

In Italia, va bene, se a lamentarsi sono i pazienti-degenti in ospedale, che stanno di merda, nelle scuole non è consentito l'errore, pena il lamento infuriato dei genitori che per il ticket pranzo pagano manco mettessero i loro figli a tavola al Savini.

Se però a protestare sono gli immigrati?

Scatta il gettone profugo un tanto al tot.

Il gettone profugo è uguale al gettone presenza, paga, in visibilità, in standing ovation, e più a lungo termine in voti certi.
Più si diffonde, più il gregge segue la voce degli abbaioni.

E la pecorella nera e smarrita? 

Sono io, persa per il gusto della libertà che mi concedo, e nera di rabbia e di paura.

Sono attorniata da lupi che mangiano carogne e carognate a pieni morsi.
E mentre il branco sta a guardare, il lavoro sporco lo fanno i lupi con il cervello da pecora.

(Rullo di tamburi...)

I lupi, presi dalla ferocia istintiva che non ragiona, si chiamano oggi, (domani chissà)  Mirko Castelluzzo anni 37 e Ferri Federico anni 25, il primo è un sorvegliato speciale con obbligo di dimora a cui nel bel paese è consentito di stare tranquillo tranquillo in spiaggia, gente per bene, mica no!

Gente buona a insultare prima, a picchiare poi, e ad affogare, infine un ambulante passato di lì.

Gli altri bagnanti? troppo intenti a spalmarsi bilboa, maledicendo la caciara della la polizia arrivata in soccorso dell'immigrato di turno oggi.

Ecco quel che succede, si racconta una protesta di immigrati nutriti con delle porcherie (ma comunque nutriti gratis, giusto Giorgia? Matteo, tu che dici??) e il branco attacca a caso, pescando nel mucchio!

Giorgia, tu, che hai un dovere politico, e istituzionale, tu che rappresenti chi ti vota, tu che lanci un appello contro Renzi:
 "Al Governo invece chiedo: avete già messo in ginocchio Eraclea, la sua immagine di località turistica e gli operatori del settore con le vostre folli politiche sull’immigrazione. Dopo l’ennesima protesta di ieri continuerete a dormire o vi svegliate?".
Eraclea l'hai messa in ginocchio tu e chi ha scattato quella foto, senza spiegare le ragioni vere della protesta, hai puntato un grilletto contro l'economia del turismo, e hai sfamato per l'ennesima volta chi mangia con l'affare immigrazione. 
Lo Stato italiano spende trenta euro al giorno per immigrato, e c'è ancora gente che ci fa credere che li ospitiamo nei Resort di lusso!

Potessi pagare te, trenta euro al giorno, questo sì, sarebbe un lusso!

Giorgia, SVEGLIATI TU!

Hai guadagnato il tuo gettone profugo anche oggi, mentre qui, c'è gente che muore, uccisa da una politica che mercifica la paura.
 
E la cosa straziante è che, Mario Valenza (giornalista del Giornale.it) debba chiosare un articolo con una gustificazione orribile e scellerata.

 "Il ragazzo è stato riaccompagnato a casa, dove abita con la famiglia, composta da lavoratori, in regola con i permessi di soggiorno"

Ok, adesso siamo autorizzati a provare pietà mista a invidia, perché un lavoro, lui, l'immigrato ce l'ha!

Ai protestatori di Eraclea consiglio di mangiare sta minestra, perchè qui dalla finestra non vi si fa saltare, tuttalpiù vi si affoga!