22 Novembre 2014 -Milano- |
Il 22 Novembre Milano è stata colpita da un attacco d'arte.
Solo che "l'opera" questa volta non è di Maurizio Cattelan, non sono bambini impiccati a un albero, ma cazzoni ben piantati su un piedistallo.
"Opera " che Repubblica definisce "hard", duro.
Che quando si tratta di genitali maschili, oltre a essere il preludio di un buon inizio, è da sempre rappresentazione del culto della fertilità e quindi in parole spicce, un portafortuna.
Opera che se vogliamo lascia spazio a mille interpretazioni, a partire dalla location scelta, Corso indipendenza.
Analizzo.
L'indipendenza è la situazione in cui un Paese non è sottomesso all'autorità di un altro.
E non è il nostro caso.
Proseguo.
Fertilità rappresentata dal fallo, auspicio di buona fortuna, più è grande il fallo, più fortuna si augura.
Siamo ormai (e finalmente) stati disarcionati dal cavallo di uno stallone (o stalliere, fate voi)
Ma qualcuno sente il bisogno di ricordarci, che non è merito nostro? Forse!
Non è noto il nome dell'artista, e neanche il significato simbolico che lo stesso vuole ci arrivi come messaggio, è quindi aperto il gioco delle ipotesi.
Ma il messaggio a me sembra piuttosto chiaro.
Per la verità i messaggi sono cinque!
Grandi, grossi e chiari.
Ma c'è di più.
La gallerista, improvvisata, che ha scoperto l'opera è Silvia Sardone, membro (guarda un po') della segreteria regionale di Forza Italia, che presa dalla sua attività di "movimentismo sul territorio", compie un mirabile lavoro, fotografa a 360 gradi l'opera e ne parla come "una scultura imbarazzante".
Dovrei tacere, ignorare le origini politiche di Silvia, ed essere d'accordo con lei, se non altro per il perbenismo diffuso e profuso che vogliamo ci sia appiccicato in fronte in quanto donne, quando si parla di cazzi.
La parola "imbarazzante" detta da una casta suorina, suonerebbe corretta, per una serie di ovvie ragioni.
Il fatto che ad usarla (abusandone) sia un componente della segretaria di Forza Italia, imbarazza me.
Ma dico io, proprio un membro di Forza Italia???
Il partito fallo-centrico per eccellenza!
Splendido ricordare la battutona, una tra le mille che B. fece alla dipendente di Green Power "scusi lei viene? quante volte? con che distanza temporale?"
oppure "Complimenti, siete così brave che mi viene voglia di invitarvi al bunga bunga!"
Di che imbarazzo stiamo parlando?
Forse di quello snervante a tratti grottesco, che per anni B. ci ha propinato, e su cui ha, drammaticamente, lo dico io, fortunatamente deve aver pensato B. basato le sue scelte politiche, servendoci battute da Bar in gran quantità in tempi scenici di pessimo gusto.
Oppure di quello che vede le nuove leve del partito, scelte tramite "casting", non colloqui.
A proposito di questo le zelante e improvvisata fotografa Silvia dice basta!
"basta casting perché, dice, rischiamo di diventare il partito delle figurine, ci vogliono menti e braccia in grado di fare proposte e organizzare gazebo, prima ancora che volti capaci di stare in TV."
Rischiamo di diventare?????? D.I.V.E.N.T.A.R.E.???
Ha sbagliato partito???
Si è resa complice della diffusione dell'imbarazzo, non tanto di quello artistico, quanto di quello più generale, di non voler dichiarare morto il pettinatissimo Priapo del nostri giorni e Fooooorza Iiiitaliaaaaa!
Perché se i volti, nuovi, hanno l'ardire di voler fare nuove proposte, o hanno scelto il partito sbagliato o si sono fatte possedere dalla sindrome di Stendhal verso "l'opera d'arte" sbagliata.
Che non è certo quella in Corso Indipendenza a Milano.
Nonostante ciò, auguro a tutti, tachicardia, capogiri, vertigini confusione e stati allucinatori, guardando l'opera hard di Corso indipendenza.
Stategli davanti con i piedi ben piantati a terra, e mi raccomando state dritti, se vi cade qualcosa dalle mani, non chinatevi, perchè le intenzioni e i messaggi dell'artista, a volte, e purtroppo, sono piuttosto ovvi!
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