Il video comincia con un lui e una lei che vanno a una festa.
Interno notte, ascensore, sempre lui e lei parlano, con davanti alla faccia un telefonino che li registra, lui non sa dove lei lo sta portando, dice solo "una festa in un posto stellato".
"Perché dici stellato? per fare la figa?!"
Io sarei già a posto così.
E invece, anche se so già come è andata a finire, voglio guardare.
La location stellata è un supermercato, la festa organizzata da lei e dalla mamma di lui.
A lui faranno la festa, oltre la festa!
Funziona che tutti possono prendere ciò che vogliono, parte la musica, partono i balli.
Si balla nel (e sul) reparto frutta e verdura.
Una bionda si fa sculacciare con un cespo di lattuga.
Un'altra balla roteando una freschissima Iceberg.
Lei se ne sta comoda in un carrello con un finocchio sulla pancia, lui le chiede il perchè del finocchio e lei risponde sventolando, maliziosamente, manco a dirlo banane.
Le zucchine sono salve!
Bene, ma non benissimo.
Bene, fino a quando gli ospiti, non si fanno prendere la mano e comincia la gara dei carrelli tra le corsie, alcuni nel passaggio allungano la mano sugli scaffali e fanno cadere quello che c'è sopra, il top si raggiunge con il lancio di panettoni, calciando varie ed eventuali.
Male, e si raggiunge il malissimo.
Il web si indigna.
Al grido (che funziona sempre) c'è gente che muore di fame!
Interno notte, ascensore, mentre la festa impazza, lei in secondo piano, in silenzio con la faccia seria, e una tuta in latex che non aiuta a prenderla sul serio.
Lui chiede scusa, non era sua intenzione, lo "spreco di cibo" non va letto come ostentazione dell'opulenza, chi la vede così è un malizioso.
Dice, che chi l'ha interpretata così, dovrebbe non guardare Master Chef, perché anche lì, il cibo si butta.
E ha ragione, da vendere e che lo fa vendere, che nel caso specifico, non è un dettaglio trascurabile.
E vale, non solo a Master Chef ma anche nelle cucine delle case di ognuno di noi.
Buttiamo cibi, magari scaduti, magari dimenticati nel frigo, insalate tristi che non abbiamo più voglia di mangiare, magari mille magari.
E come le buttiamo?
Invitando gli amici più scemi che conosciamo!
Tutti in piedi!
Le buttiamo ballando sul tavolo apparecchiato, se possibile con i piatti cucinati e serviti caldi!
Potrebbe essere un modo per esorcizzare lo spreco, riciclando in allegria.
Non so voi, ma io una tuta da casa in latex rosso non ce l'ho.
Non so voi ma, io ogni tanto me la godo, anche senza un telefonino davanti alla faccia.
Non so voi, ma io quando faccio una cazzata, me la tengo per me.
Non so voi, ma io francamente prediligo i vecchi e rodati sistemi quando butto gli avanzi.
Avanzi ripeto a.v.a.n.z.i, capito?
Gli Avanzi, li butto in un sacchetto dell'umido sperando che tenga botta e non si decomponga almeno fino all'arrivo nella pattumiera.
Pago la Tari, (fanculo) e il conseguente servizio dell'operatore ecologico, e ogni tanto, come personalissimo atto di disobbedienza, butto i rifiuti nel sacchetto sbagliato, io mio compagno mi fa pagare pegno lavando i contenitori della mozzarella e io dico "In Africa c'è gente che muore di sete!" ma non mi faccio sculacciare con la lattuga, (ed è da ieri mi domando come mai non mi sia venuta mai in mente una cosa del genere) e non butto il sacchetto dalla finestra(perchè pago la Tari), e ne sarei tentata, perché appunto pago, io pago!
Sono una brutta, bruttissima persona!
Et voilà, eccovi servito il punto, io pago, e faccio il cazzo che mi pare.
Facile.
E sbagliato.
Ma appartiene a tutti, questa mania del io sono io.
Siam tutti bravini e a modino in pubblico, è quando siamo soli che i conti non tornano.
Il diritto all'oblio, lo posso decidere, la mia immagine non mi da da mangiare.
Per campare ci metto quello che sono capace di fare, non quello che mi piacerebbe fare.
Non è più tempo del piacere, ma del dovere, e questo fa incazzare, ci regala incertezza, e la nostra abbondante dose di merda quotidiana.
Vorrei, la libertà mentale di poter andare in un supermercato, e non sentirmi in dovere di sistemare gli scaffali messi in disordine dal "io pago" di turno, perché mi dispiace per il commesso pagato un cazzo, che si sente dire che è lì e viene pagato per sistemare la maleducazione di tutti.
Vorrei, avere la libertà di rivedere quel video senza pensare ai poveri cristi, che stanotte, dopo la festa ha dovuto risistemare il casino lasciano dal "io sono io, e lo do in beneficenza"
Vorrei non si usasse la beneficenza per giustificare la deficienza.
Perché poi, quelli che di cibo davvero non ne hanno, devono essere grati, e sorridere mangiando l'insalatina che ha schiaffeggiato il culo di una bionda alla festa di una candidata all'Ambrogino d'oro.
E devono, ringraziare e sorridere (ma non troppo, sennò fa brutto) perché il cibo non se lo sono guadagnati, ma mangiano lo stesso!
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