Un paio di giorni fa, leggevo un articolo interessante di Oliver Burkeman (un giornalista del Guardian), intitolato "L'importanza dei libri non letti".
Sui miei scaffali, una miscellanea di libri comprati per svariati motivi, aspettano pazienti che venga il momento giusto e di più, una lista di parole desiderate, ha trovato alloggio nella mia borsa e fa compagnia ai miei passi.
Strofinarmi sulle vetrine delle librerie, è il mio atto osceno in luogo pubblico.
E' sempre un momento delicato, per me e la mia lista, lei si agita, e l'orgia comincia.
Quasi come fossero in campagna elettorale, gli autori si prodigano perché io possa votare il titolo, comprare sapienza per metterla nella mia "antibiblioteca" personale, nella mia testa e nella più felice ipotesi dentro la mia pancia (soffrendo a questo punto per gravidanze, più vere che isteriche)
Che poi, il libro finisca sul comodino, con la mia seria speranza che non mi faccia fare una figura di merda, qualora dovessi improvvisamente morire, non è un dato certo ma un rischio che corro ogni volta che decido che l'autore è amico mio.
Io non voglio parlare dell'affair Grecia, perché so di non sapere, per citare Socrate e il libro figo che si compra, si espone, (e non si legge), come lascia passare all'intelligenza cortese insomma per avere qualcosa che ci fa sembrare intelligenti, e ci fa scopare facile, (a patto di avere piu' di 30 anni) insomma una giustificazione dai libri di Coelho, per capirci.
Fidatevi di me, vivo con un Pariniano, che quei libri non solo li ha letti, ma li cita pure, quindi so di cosa parlo.
Quindi, questa sera chiederò al mio grecista personale di tradurmi la dichiarazione di Vendola.
Perché, Nichi, di libri fighi deve averne parecchi, e i testi di Platone devono aver trovato posto sugli scaffali etichettati "i mai più senza", e sottotitolati "aiutino da casa in caso di dichiarazioni alla stampa".
Questa è una dichiarazione d'ignoranza pura, Vs il sofismo, è una richiesta alienata dell'aiuto da casa e una ricerca spasmodica di qualcuno che in Greco a scuola aveva un buon voto, e sapeva far versioni e non dar versioni.
Io ho studiato in una scuola di creativi, fancazzisti, ignoranti coloratissimi, e un po' drogati così ci han sempre visti i colleghi delle scuole con davanti la parola Liceo.
Ecco a voi, gentili amici Classicisti, Licealisti, Grecisti, Versionisti, il testo:
“La
vittoria di Syriza non sia illusoria. Ora Tsipras deve fondere l’estasi
della democrazia con la prassi della testimonianza marginalizzando non
solo i magmi ellenistici, ma anche la malvagità contro l’epistemologia
che è connessa con la serializzazione dei tecnocrati europei e con le
apologie riformistiche delle destre tautologiche”.
Nichi Vendola
Vorrei evitare di bere cicuta, oggi!
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