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mercoledì 15 ottobre 2014

Volere, potere, DOVERE.


Le immagini sulla carta stampata rendono l'idea (e spesso non rendono giustizia, sono brutte, a volte buffe, e quando si vuol calcare la mano, sono terribilmente buffe)

Le immagini in TV, (quando la TV non è la tua, e non viene messa una calza davanti alle lenti della telecamera) sono a disposizione di orecchie e occhi, e ognuno ne fa quel che vuole.

Ieri,in TV, ho visto Grillo, a Genova.

Ho visto, prima di ascoltarlo.

L'atteggiamento solito da istrione, nessuna nuova!

A differenza e contro ogni previsione, non era lui ad andare incontro alla gente, a cercare i loro sguardi prendendoli per il braccio e urlandogli le sue ragioni a 20 cm dalla faccia.

Stava lontano, Beppe, lontano e circondato dai suoi uomini, che lo proteggevano dalla gente, la sua gente.

Beppe ha preso le distanze, eppure era lì.

A distanza di 5 giorni dal disastro, lui c'era perché è di Genova, perché è il rappresentante di un movimento (che non si muove senza di lui) perché era giusto che ci fosse.

E questo avrebbe dovuto bastaci!

La favola, l'avrebbe voluto spalatore silenzioso, la realtà lo vuole urlatore scomposto e accusatore indefesso.

Come tutti, come gli altri, come quelli che caccia a pedate se non sono in linea con il suo pensiero.

Ma fa di più e peggio, sventola davanti alla telecamera un foglietto con l'iban di un conto, chiede 2000€ per i suoi pensieri, "prima fate un bonifico (per Genova) e poi mi faro' intervistare" (i pensieri di Casaleggio valgono 1500€ per la cronaca).
Fa la puttana, e di lusso, visto il calibro del membro...di un gruppo, il suo, naturalmente!

Ma cade in tentazione, quando un ragazzo gli urla, che c'è molto da fare, e lo invita a prendere la pala.
I Genovesi non chiedono soldi ne sconti, chiedono braccia.
Beppe cede e punta il dito accusatore, contro Renzi assente, e martire (di se stesso in primis) , dichiara:
"Mi sono preso i miei fischi, me li tengo, vi ringrazio che mi avete anche detto ‘spala!’. Se vi rappresento la politica e dovete sfogarvi, bene, sfogatevi su di me... Sono pronto a prendermi tutti gli sfoghi perché avete tutte le ragioni del mondo. Anche se la mia coscienza è a posto perché è la mia città".

La tua Città, chiede aiuto, TI chiede aiuto, e tu scortato fuggi, non prima di aver fatto il tuo show, ma che cazzo ti aspettavi gli applausi??

Quale coscienza è a posto? quella che rappresenti non dovrebbe essere la politica, ma la TUA politica, e il solo fatto di "far presenza" a Genova con una giacchetta chiara, linda e pulita, non ti fa onore neanche un po'.
 Annunci una mozione di sfiducia al governo Renzi

         “perché non ha mantenuto le promesse: queste sono persone 
    che mentono sapendo di mentire e chi ci va di mezzo 
    sono sempre i poveracci”.

Sfiduci tutti, e tradisci la fiducia di chi te l'ha data, "Poveracci"!

E dici che la TUA coscienza è a posto!

Avresti dovuto far bene, per una volta, una, a stare in silenzio, a lasciar parcheggiato il tuo scooter, a lavorare di braccia, insieme ad altre braccia esauste, e disperate.

Avresti potuto far bene e differenziarti dagli altri.

Avresti fatto bene a stringere le dieci dita intorno a una pala anziché usare solo l'indice.

Volere, potere, dovere.

Vuoi il potere, senza dovere.

Era tuo dovere, non solo il dovere dei tuoi parlamentari stellati.

Urli "stanno spalando, venite a vedere!" come fanno i bambini, quando fanno la cosa giusta, e chiamano la mamma per farsi dire "bravo!"

E tu??

In un attimo, hai perso credibilità e voti, perché hai fatto come tutti, incolpato gli altri, stando a guardare, senza fare niente, dicendo troppo!

Perché tanta fretta? dove dovevi andare?

Forse a scrivere uno sfogo sul tuo blog, uno sfogo bello lungo, incazzato e pieno di idee.

Vero che le idee nascono improvvise, vero che bisogna cogliere l'attimo e farsi guidare dall'ispirazione, vero!

Ma forse con un tweet veloce veloce, avresti avanzato un po' tempo per aiutare chi aveva bisogno di te!

Se l'assenza non si giustifica, la "sola presenza" è inqualificabile.


Delle passeggiate istituzionali, sui luoghi dei disastri, ne abbiamo piene le tasche. 

Avremmo voluto.
Avresti potuto,e DOVUTO!







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