Diciamocelo francamente, abbiamo esagerato.
Ed è ora di rendersene conto e chiedere scusa.
Ormai, parliamo di politica sempre e lo facciamo in presenza di minori, e loro che hanno un cervellino curioso che assorbe in fretta, capiscono quello che possono, e si fanno un'idea politica a sei anni e non solo, sanno come stare al mondo e chi sono gli uomini cattivi da cui prendere esempio.
Riescono a spiegare con una chiarezza (che dovrebbe imbarazzarci) che, se non hanno ricevuto il castello delle fate, è per colpa delle tasse, e che se i genitori gli danno la "paghetta" poi non gliela fanno spendere, finisce tutto in un grande salvadanaio, e loro lo stanno a guardare, sono colpiti dalla "spending review" per obbligo dei grandi.
Genitori come la manovra (lacrime e sangue) di Monti.
Molte lacrime, alcune volte il sangue.
Un bimbo, a cui viene chiesto se con tre euro di paghetta ci sta dentro, lui dice di si, il suo sguardo da Caimano fiero mi preoccupa.
Un altro dice che Renzi e B. ci stanno rubando tutto, inquietante una bimbA di 9 anni che dichiara "se voglio una cosa io me la prendo!"
Insomma sanno chi sono Renzi, e B. perché a casa se ne parla, se ne parla molto.
Sanno che Renzi piace alla mamma e che i loro papà vorrebbero (segretamente) essere come B. per essere invitati alle feste.
E che forse mamma e papa' faranno una festa privata e che se tutto andrà bene gli daranno 80 euro per il loro divertimento procreativo.
Sanno che dovranno lavorare duro quando saranno grandi, e chiedono una magia, crescere il fretta per guadagnare soldi ed essere indipendenti (forse 7 anni il bambino che la magia questa, la chiede)
Nessuno si è preso la briga di far vedere loro, le magie vere!
Forse i genitori di queste creature hanno riso, perché sentir parlare il politichese dai bambini fa ridere.
Io mi sono sorpresa e spaventata un po.( ho anche segretamente lacrimato un po)
Perché la crisi vale per tutti, adulti e bambini.
Ma da parte degli adulti usare la crisi come "scusa" per pararsi il culo della proprie mancanze affettive non è onesto.
Gli adulti se la spiegano, ne parlano, si arrabbiano, e va bene.
Non va bene invece che i bambini la conoscano, e abbiano la capacità di arrabbiarsi e ancora che abbiamo dei motivi di senso compiuto per farlo.
E i motivi non sono il castello delle fate non comprato, o l'insegnare loro a risparmiare, sono i genitori incazzati con cui loro non riescono a giocare.
E hanno 6/7 anni.
E hanno genitori che li iscrivono nelle migliori scuole per fargli frequentare l'ambiente giusto, incanalando la loro energia, perché capiscano come va il mondo e come ci si sta al mondo, questo a sei anni, ma anche prima, dall'asilo se si può'.
Stiamo creando dei piccoli mostri, e lo sto facendo anche io che di figli ancora non ne ho.
Non gli stiamo insegnando il valore della comunità e della solidarietà.
Li stiamo facendo vedere durezza della vita, troppo presto.
Ai tempi miei si giocava costruendo case e alberghi a suon di dadi, ci si annoiava presto e la partita a Monopoli non si finiva quasi mai, ci era concesso di annoiarci.
Oggi i bambini (che sono figli di quelli che si annoiavano a giocare a Monopoli) sono diventati le pedine di un Monopoli più vasto, finiscono sempre sulla casella imprevisti o probabilità.
Quante capacità hanno di risolvere un imprevisto?
Vorrei dire poche e invece penso Infinite, perché con ogni probabilità gli racconteremo che non è che mamma non vuole e che Renzi è cattivo, e mamma non può.
E gli insegniamo ad odiare e a diventare Caimani, ora sono piccoli ma cresceranno insieme ai loro denti.
L'estate scorsa all'asilo di fronte a casa mia, insegnavano ai bambini l'inno nazionale, in vista dei mondiali.
Sentire dalle loro vocine "siam pronti alla morte, siam pronti alla morte, siam proonti alla morte l'Italia chiamo' Sì!
Mi han fatto rabbrividire prima, pensare poi, che forse i mondiali non c'entravano li stavano semplicemente preparando al futuro!
Tutto questo succedeva Dimartedì, da Floris.