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mercoledì 28 gennaio 2015

1000 + cultural events

 
Il cioccolato è svizzero, la moneta francese, la fruitrice italiana (così per precisazione!



Tre giorno fa, il Ministro Franceschini (ministro di Beni culturali e Turismo) ha presentato una piattaforma digitale per promuovere nel mondo il calendario di eventi culturali paralleli all'Expo.

Questa: http://verybello.it/

Poi ha twittato:

 "Come speravamo grande pubblicità da ironie, critiche e cattiverie sul web... Verygrazie!"

E lo scrive con disinibita soddisfazione, visti i 500.000 accessi in circa 6 ore.

Temo che Dario non abbia capito.

E nemmeno io ho capito.

E mi sono informata.

Tre giorni sono passati, tre giorni per capire senza far prevalere il senso di disagio profondo che normalmente mi porta ad essere ferocemente critica, tre giorni, ma non sono bastati affatto per chiarirmi le idee e per giustificare tal bruttezza.

A partire dal nome "VeryBello!" Bello? in Italiano? allora perchè Very in inglese?? qual'è la raffinatezza che mi sfugge?

Ma prima, doveroso è partire dal fatto che Lei è il ministro dei beni culturali e del turismo.

Se lo specchio dentro cui si riflettono le bellezze di questo Bel Paese, è strategicamente stato pensato, discusso e ragionato, e ha generato questo sito, rischiamo grosso, tutti quanti.

E dovresti essertene accorto da solo, senza l'aiutino delle critiche e delle cattiverie degli utenti, a cui tu hai detto Verygrazie. Hai studiato pure tu l'inglese dallo stesso insegnante di Renzi?

E ancora, serve davvero sottolineare la nostro disuguaglianza culturale in fatto di lingue. (culturale, facciamo che non ci concentriamo sulla parola lingua, perché in dato caso, non ci frega nessuno)

Il fatto è che, passi la bruttezza, perché il senso estetico è privato e personale, insomma a ognuno il suo, ma il fatto che sia un prodotto scadente, di difficile accesso per alcuni dispositivi mobili, come ad esempio quelli maggiormente usati, gli smartphone, hai presente Dario?? quelli che utilizzano ormai quasi tutti, turisti compresi e anche tu che twitter lo very usi!

Il fatto sconcertante che VeryBello è pensato e progettato per Very normal people, perché il people che ha delle disabilità visive non ha la possibilità di fruirne. (come da buona norma diventata obbligo di legge, tra l'altro)

Già l'abitudine che, per i disabili, l'accesso ad alcuni siti museali sia complicato per non dire impossibile, lo trovo sufficientemente imbarazzante per questo paese, e sempre in generale, il fatto che poi, un prodotto che dovrebbe promuovere eventi e cultura non ne tenga conto, non è solo imbarazzante, e qui mi fermo.

Mi pare tra l'altro che in fatto di competenze digitali l'Italia non sia l'ultima ruota del carro, ho letto che a Palazzo Chigi lavora un tal Barberis massimo esperto in fatto di creazione di siti web.

Temo che tu, abbia mancato la telefonata, Dario, temo che tu abbia guardato oltre facendoti sfuggire l'accanto.

Eppure era facile, un argomento da incontro in ascensore, buttato lì, avrebbe potuto...ma forse a palazzo Chigi l'ascensore non c'è!

5 milioni di euro si dice in giro, siano stati spesi per questo progetto.

E utilizzare parte di questi denari per  uno straccio di traduttore per tradurre il sito no??

Mi ha sempre, sempre, sempre fatto arrabbiare non trovare spiegazioni, didascalie, brochure nella mia lingua.

Ammettendo la mia ignoranza, e sforzandomi di credere nella buona fede, ho giustificato il piccolo museo, che evidentemente pochi italiani visitano all'estero.

Un sito che promuove eventi culturali fuori Expo?

Dario lo sai che il bottone a destra, a forma di bandierina inglese, con tanto di coming soon non funziona?

Prossimamente l'inglese?

Non vedo ne altri bottoni ne altre bandierine, mi chiedo quanto dovranno aspettare gli amici francesi, spagnoli, tedeschi? figurarsi cinesi e giapponesi? Agli arabi hai pensato vero?

"Come speravamo grande pubblicità da ironie, critiche e cattiverie sul web... Verygrazie!"

Come supponevo la tua speranza sulla grande pubblicità fatta per lo più da ironie e critiche e cattiverie  è l'ennesima dimostrazione, che la comunicazione virtuale non è affar da poco, non è da sottovalutare perché noi italiani ci mettiamo la faccia, tutti quanti, o per lo meno, tutti quelli che amano ancora un Bel paese martoriato dall'ignoranza e trattato male.

Il rischio di essere ferocemente criticati sul web è alto, altissimo, in Italia si spara a zero, siamo pessimisti e incazzati, e non perdiamo occasione per rimarcarlo, l'indignazione è ormai sport nazionale.

Diverso, è credersi mâitre chocolatier, e far la figura dei cioccolatai.

Nuotando, tra l'altro in un mare  che di "cioccolato" non è! 

 

  

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