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giovedì 16 maggio 2019

Fenomeno:dal greco antico: φαινόμενον, fainòmenon, «che appare»)






Carta e penna. Subito. Che me lo devo segnare, prima che mi passi di mente!

Desiderare Salvini!

Fatto!


Adesso tutto sta a ripeterlo, finchè non diventa prima credibile, poi vero!

Mi manca la fede, mi manca credere in senso assoluto, senza pormi delle questioni!

Cazzo, ancora? Sono ancora a questo punto?!

Non proprio, si aggiunga che con i traumi infantili, dobbiamo farci i conti tutta la vita!
Quindi conto i traumi per contare di averci capito qualcosa!

Il primo giorno in cui mamma, mi lascia all'asilo.
Ed è subito senso dell'abbandono.

Poi arrivano le elementari.
E mi costringono a star seduta ad imparare.
Ed è subito castrazione della libertà.

La prima comunione?
Vestita di bianco.
E' da lì inizio a pensarmi sposa.
E imparo che, non tutto dipende da me!

Le medie e la bruttezza!
Sono un cesso, faccio i conti con mi ti prende in giro, arrivano le tempeste.
Piango, rido, vado un po' a caso, mi dispero e ascolto musica di merda!
Il buio è claustrofobico ma mi fa limonare duro, sono incazzata a intermittenza!
 Alle superiori, sono incazzata, ma con rigore!
Ho un rigore molesto che mi sembra sensato, credo ostinatamente credo, che esistano gli eroi e non son solo quelli raccontati nei libri dai poeti.
Aspetto il mio eroe, gioco a fare la bohémien, decido da che parte stare, manifesto le mie idee, apertamente, confusamente, dico la mia, sorrido al ragazzo bello, lo assaggio, ti faccio assaggiare, mangio!
Esplodo d'amore un giorno sì e l'altro pure, cerco la A maiuscola.
E' l'amore della mia vita.
Mi lascia.
Quello che arriverà dopo lo lascerò io!
Mi penso eterna, non sono padrona del mondo intero, ma imparo a governare quello che ho dentro.
Scelgo quello che vorrei fare da grande, e mi sento grande.

I 18 arrivano, e il giorno dopo, mi sento esattamente come prima.
Solo che posso votare, posso decidere.
Leggo e divento Rimbaud quando fa comodo, Che Guevara quando faccio rivoluzioni, tutti gli altri quando voglio sembrare intellettuale, Antonia e Rocco li leggo di nascosto, e mi crescono le ali!

All'università, scelgo quello che voglio essere, i bagagli pesanti saranno sono quelli che mi porterò in giro, se deciderò che i confini (Italiani), sono fatti per essere superati, leggo quello che spero di diventare!
Imparo che posso volare!
Faccio l'Amore con te stessa.
Muore mio padre.
Si ammala mia madre.
Smetto di volare.
Ma conservo le ali!

Da adulta mi amo anche, in nome della fatica fatta per esserci arrivata e per essermi salvata!

Occorre una strategia per sopravvivere.
Amare, è una strategia meravigliosa per sopravviversi!

Lasciarsi Amare!
Amare!
Lasciarsi e basta!
E ritorna l'abbandono!
E di questo dolore che un giorno ti sarà utile?
Te ne freghi dell'utilità quando stai di merda!
Stai solo di merda!
Solo che adesso puoi bere e dimenticarti
Vomitare e fartela passare.
Lavorare per non pensare.

Ricominciare.
Ricominciare, fedele a te stessa!
Ricominciare, tradendo te stessa!
Ricominciare.

Cominciare la volta buona!
Volerlo.
Volersi.
Continuare a volersi, fino alla fine.
Alla fine del mondo, fino alla fine dei giorni.
I confini sono fatti per starci dentro in due!

Gioco a ipotizzare che i confini si spalancano quando due, diventa tre!

Lasci andare la metà di te e di lui, che è un uno, che avete fatto tutto da soli, per regalarlo al mondo.

Non è andata così ma, la traccia di un esistenza, che finalmente si è fidata, confido di lasciarla  comunque.

Tutto questo per dire?

Che io sono Io!
E quella I maiuscola mi è costata una gran cazzo di fatica!

Sono un io non replicabile, un io diventato Io a furia di pianti, risate, infinite confusioni e grandi calci nel culo, che spesso mi sono data da sola, per ricordarmi di ricominciare!
Un Io con tutta la sua bella collezione di traumi infantili.
Un Io che, di abbandoni, ha una certa fottuta esperienza.
Un Io che, di abbandoni ne ha dovuti uccidere tanti.
Un Io che, a furia di farsene una ragione alla fine ha allenato il cervello a pensare.
Un Io che pensa, magari di merda, ma pensa da sé!
E ho imparato prima la meraviglia di desiderare, poi il buonsenso.
Cazzo se l'ho imparato!

Quindi cara Chiara Giannini, parla per te, per chi ti paga, parla per lui, fai quello che ti pare, fatti pagare, ma quando parli al plurale non farlo a nome mIO!
Non sono inclusa nel pacchetto, non sono una di quelle che si strappano le vesti, per partecipare al concorsone!
Io.non.voglio.vincere.Salvini.
Non saprei che farmene, tuttavia so cosa desidero gli accada.
E vorrei non accadesse!
Tengo famiglia!

Tengo anche al mio paese, a tal punto da non desiderarlo First, a tal punto da volerlo sconfinato, oltre l'Europa, oltre l'oltre!

"Prima l'Italia e il buonsenso in Europa!" se lo facessero bastare quelle che si fanno fottere (male) da uno che, rivolta il mio stomaco e le sue colpe e non ha ancora fatto pace con i suoi traumi infantili.

Crediamo nelle favole in Italia, le raccontiamo all'Europa.

Ed guarda un po' è tutta colpa di Zorro!












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