Questa volta ha fatto tutto da sola.
Si è uccisa impiccandosi nella cantina di casa con un foulard.
Tra pochi giorni avrebbe ottenuto il cambio del cognome, e una nuova identità.
Troppo tardi, Tiziana non ce l'ha fatta ad aspettare.
Neanche i suoi amici hanno aspettato.
Come una catena di Sant'Antonio, che non prometteva pero' fortuna e cuoricini, hanno condiviso uno e più video.
Quei disgraziatissimi video le ha tolto la vita, quei disgraziatissimi video, a condividerli, innescando un disastro, poi diventata tragedia è stata lei.
E' da quando ho letto la notizia, che cerco di spiegarmi il perché.
Perché Tiziana hai condiviso quei video?
Ci sono cose, che facciamo tutti e tutte, cose facciamo per gioco, per piacere, perché ci va, perché il fascino del "non si fa" è intrigante e per mille altri personalissimi motivi.
Quelli che non possono dare più il cattivo esempio dicono che abbiamo perso i valori e la dignità che ci dovremmo vergognare.
Vergognare, non morire di vergogna!
Tiziana, cazzo!, hai partecipato a un gioco che ti vedeva perdente non appena hai tirato quei dadi!
E per di più, hai giocato insieme a dei giocatori sleali, amici, già.
E' già abbastanza complicato essere donne al giorno d'oggi, avere a che fare con alcuni maschi, che fanno a gara per chi ce l'ha più grosso misurando con il righello, tutto, tranne la loro incoerente stupidità.
Gli amici tuoi,sono quegli alcuni che non hanno capito, e francamente fatico anche io a capire come e perché tu, li considerassi amici fidati al punto di condividere con loro la cosa più preziosa che avevi, hai condiviso te stessa.
Che sia ben chiaro Tiziana, se fossi stata un uomo, ti avrebbero fatto gli applausi.
Ma uomo non eri, e proprio per questo avresti dovuto sapere che, passi un fidanzato vendicativo o un amante stronzo, ma gli amici non hanno niente da perdere con quel click, e i click son diventati centinaia.
Continuo a pensare che se fossi vissuta a Milano, tutto si sarebbe sgonfiato in un attimo.
Perché Milano non ha tempo per queste cose.(Me lo dico per convinzione più che per compassione)
Napoli, di tempo ne ha, e in ogni caso, per gli scandali il tempo lo trova. (Me lo dico più per compassione che per convinzione)
Tiziana non esistono più le processioni con la vergine in prima fila, perchè nessuno sa più vedere le donne come Ma.Donne.
Avevi a che fare con uomini, che per quanto si possano impegnare a fare gli emancipati, nel loro DNA hanno ancora le tracce dell'uomo che si crede essere superiore, e che le Ma.Donne le porta in processione, sì, con tutta la maschia fatica che conosce, offrendo sudore e muscoli in cambio di una grazia, non certo della grazia!
C'è un dare e un avere, sempre!
Un darsi e un aversi, raramente!
Solo gli uomini davvero uomini, sanno riconoscere alle donne il privilegio di avere una innata potenza nelle loro fragilità.
Solo le donne sanno che la fragilità è un'arma che ha vita propria, ed ha tanta potenza nella sua esplosione, quanta ne ha nelle sua implosione.
E tu, Tiziana a 31 anni hai sperimentato l'implosione, dopo essere incoscientemente esplosa, coinvolgendo troppi occhi e pochi cuori, purtroppo.
Dove andrai, ti auguro di trovare quattro occhi, e due cuori.
Quattro è il numero perfetto per perdersi, quattro è la magia che si moltiplica all'infinito, anche se che dura solo un momento.
Tiziana, lascio andare te, la tua leggerezza fragile dell'esser donna, ti strappo via la vergogna insensata che ti ha ucciso.
Mentre te ne vai, permettimi di leggerti questo, tu cammina, volta le spalle a tutti quelli che ti hanno ferito.
Trova il tuo Ade, e sii Core.
"Se la pupilla si chiama kòre, ne consegue che l'occhio per eccellenza è quello di Ade: nel suo, infatti, mentre la rapiva, Core vide riflessa se stessa. Da allora, quella fanciulla nell' occhio diventò la pupilla, per tutti. Come se l'occhio fosse appena uscito per una razzia dal regno dei morti. La visione era una preda. E l'occhio sopraggiungeva dalle tenebre per catturare una fanciulla e chiuderla nel palazzo sotterraneo della mente.
Il significato di Core nell'occhio di Ade si biforca:da una parte, in quanto Core vede se stessa nell'occhio del suo rapitore, scopre il riflesso, la duplicazione, l'attimo in cui la coscienza vede se stessa: e quello sguardo doppio, per paradosso, è la visione ultima, non più scindibile, perché ogni scindersi ulteriore non fa che raddoppiare quel primo; dall'altra, la cavità della visione accoglie per la prima volta, e stringe a sé, nel contrarsi della pupilla, il suo desiderio: l'immagine.
Così gli estremi della mente sono compresenti, per un istante, nell'occhio di un rapitore."
Roberto Calasso _le nozze di Cadmo e Armonia_
Buon viaggio!
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