Bernini - Ludovica Albertoni, Beata- |
Io, i pellegrini, li ho sempre visti, vestiti a modino, come da indicazioni del prevosto (no pantaloncini, no canottiere, no gonne corte, no scollature), con lo sguardo rivolto al cielo, o poco più giù.
Oppure con le mani giunte e la fronte appoggiata sull'incrocio delle dita, un po come il pensatore di Rodin, ma con un espressione più mortificata e triste.
Spesso in ginocchio, a volte accartocciati su se stessi, pregano, piangono, pregano e piangono insieme, forse sperano, toccano quasi sempre.
Ci sono sculture di santi consumate dalla fede, dalla scaramanzia e dalla speranza.
I pellegrini, snocciolano rosari, partecipano a sessioni interminabili di Ave Maria, e sul finire della litania il Santa Maria, ha un ritmo piuttosto deciso e maiuscolo, SAantaMaria, credo sia un risveglio improvviso dalla noia, spinta verso l'addormentamento coercitivo.
Si portano dietro borse tristi e pesanti, con il kit della salvezza, non eterna ma giornaliera, panino, acqua, rosario, foularino, e tanto spazio per i santi souvenir da portare ad amici e parenti.
I pellegrini insomma, non sono mai rilassati e sorridenti. Fanno code interminabili, corrono per guadagnarsi la pole position in prima fila, e una volta giunti, c'è sempre qualcuno di guardia alla tomba, reliquia di turno, pronto a dire SSSSssssst, avanti, non fermatevi.
Insomma un percorso vita, per vincere l'eternità, o se va male qualche indulgenza. All'arrivo nessuno ti offre un tè caldo.
Io però una pellegrina felice e sorridente la conosco, beh non direttamente ma vorrei, vorrei tanto.
Come noto,in questi giorni a Torino è esposta la reliquia delle reliquie, il top del top della Cristianità, la Sacra Sindone.
Per vederla, si prenota, e si accede tramite varchi vigilati, dove le forze dell'ordine controllano ai raggi x le borse tristi e pesanti.
Il nastro scorre, il video mostra panino, rosario, acqua, vangelo, foularino, monetine per le candele, guida turistica, macchina fotografica, thermos, panino, acqua, rosario, manganello, monetine per le cand.... un attimo, UN MANGANELLO?!?! FORSE TELESCOPICO?!?!?!
Dimensioni tubolari, a base larga.
Premuto il bottone rosso, il nastro viene fermato da un agente.
FERMI TUTTI!
La pellegrina, viene invitata dall'agente ad aprire la borsa, sono momenti in cui l'attenzione si accende, ci si prepara, si allertano i sensi e ci si inquieta un po.
Lei (la mia Ludovica), apre la borsa, e come chiesto dall'agente consegna il manganello, che manganello non è.
E' un vibratore, semplicemente un vibratore.
Un vibratore nel Duomo di Torino, davanti al Sacro telo, portato da una fedele.
Tra imbarazzi e sospiri (di sollievo) tutto si risolve con un po di rossore.
L'accompagnatore deve aver insistito parecchio, raccomandando di selezionare la modalità silenziosa e la vibrazione, per rispetto verso i fedeli e per concentrarsi nel raccoglimento.
Ok, lei era beatamente distratta, e non ha capito.
Embeh?!?!?
Ognuno raggiunge l'estasi come meglio gli pare.
In fondo ognuno ha i suoi canoni, a volte non "canonici", a volte si e, in assenza di Padre Ralph, ognuna si arrangia come può!