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mercoledì 18 marzo 2015

Lettera d'amore ai tempi della Crisi (e magari gli venisse il colera)






Che fine ha fatto l'amor cortese che si basa sul concetto che solo chi ama possiede un cuore nobile?

Dove sono i cuori pulsanti, le guance delle fanciulle che si imporporano e le  lettere che chiudono con un  "eternamente tuo,  eternamente mio,  eternamente nostri"??

A quale uccello (?!?!) sono rimaste attaccate le piume  con cui vergare la nobile e preziosissima carta, di parole piene di segreti, ricordi dolcissimi, e promesse di sospiri e pelle calda?

Nei nostri tempi, si sono trasformate in parole digitate su una tastiera, stampate e fotocopiate, firmate rigorosamente a mano.

Un cavaliere 2.0 scrive così alla sua donna amata, in tempo di crisi.(vi prego di leggerla con sopracciglio mesto e voce tristemente indignata)



 “Cara…. sarai venuta a conoscenza che da alcune settimane sono state depositate le motivazioni relative agli incredibili processi sulle cene in casa mia. Inutile dirti che non c’è nessun riguardo per te e per gli altri ospiti delle nostre cene e che continua su di noi l’ignobile denigrazione che tutti abbiamo assurdamente dovuto subire. Ma c’è qualcosa in più. C’è che l’aiuto che io, seguendo l’impulso della mia coscienza, ho continuato a dare a te e alle altre ospiti per lenire gli effetti della devastazione che questi processi hanno causato alla vostra immagine, alla vostra dignità, alla vostra vita, rischia di essere incredibilmente strumentalizzato ipotizzando addirittura dei possibili reati a carico non solo mio ma anche vostro. A questo punto i miei legali pur comprendendo la generosità e l’altruismo della mia iniziativa, mi invitano con assoluta determinazione, a non continuare con il sostegno economico mensile, perché si potrebbe attribuire al mio aiuto e alla mia accettazione una finalità diversa da quella reale. Per queste ragioni sono obbligato a sospendere da gennaio ogni mio contributo“. “Sono sicuro che tu sei consapevole di quale attacco mi è stato inflitto da una magistratura militante, che fa un uso politico della giustizia per eliminare l’unico ostacolo che si è opposto e che si oppone alla definitiva presa del potere da parte della sinistra. Questa è l’Italia di oggi. Un’Italia senza giustizia, dove per avere giustizia devi rivolgerti alla Corte Europea di Strasburgo come sto facendo per correggere l’assurda e l’indegna sentenza del primo agosto (quella definitiva sul caso Mediaset, ndr). Mi spiace, mi spiace tanto. Spero, a processo finito, di poterti rivedere e riabbracciare. Ti voglio bene. Silvio“.

  Il riassunto è: sono un altruista paraculo (e quindi ti voglio bene) ma adesso non posso più , lo faccio per proteggerti dai mostri, (mica dalla mia non coscienza), scusa, grazie, fottiti (in memoria di me).

Su una cosa devo dar ragione al Cavaliere, questa è l'Italia di oggi, un'Italia senza giustizia.
Se, almeno il Cavaliere ne avesse un briciolo, l'impulso della sua coscienza dovrebbe farlo ardere non d'amore ma di combustione spontanea!

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