Egregio
Sig. Moderatore della Comunity di Blogger,
vengo
a Lei, con questa mia, per comunicarLe il mio grande stupore, nel
constatare che Lei ha rimosso il post datato 21 marzo 2015 dal titolo
“tenimm che fa (e molestate il Papa, non è in programma)
Mi
sono tenuta il bavaglio, con gran travaglio, per un giorno intero, ma
ora, credo sia giunta l'ora di chiederLe il motivo di tal dissenso.
In
cosa ho peccato?
Cosa
ha turbato la sensibilità dei lettori della Comunity?
Qual'è
la parola o il concetto che ha disturbato la Vostra sensibile
coscienza?
Per
un giorno intero me lo sono chiesto, senza trovare risposta alcuna.
Vorrei
che me lo dicesse Lei.
Perché
alle Clarisse del Convento di Clausura, non deve essere tanto
dispiaciuto leggermi, non ho ricevuto nessuna missiva bollata da
parte loro, nessuna carta d'imbarco per il traghetto di Caronte,
sebbene il modo per poter controbattere lo conoscano egregiamente, le
annovero infatti, tra le mie amicizie su un noto social.
Le
ritengo donne di grande spirito, che sanno divertirsi, ridere di se
stesse, senza repressioni e senza quella malizia sporca che lei vede
in parole scritte con l'intendo di raccontare una situazione di per
se stupefacente.
Le
sorelle, hanno scritto in risposta alla Littizzetto una frase degna
di essere scolpita nell'alabastro, forse
Le è sfuggita ma io ci tengo che Lei la legga, e che se ne faccia
una ragione.
"Ci dispiace che la signora Littizzetto, che abbiamo apprezzato in altre occasioni, abbia pensato che le "represse" monache di clausura stessero aspettando il papa per abbracciare un uomo... probabilmente per fare questo avremmo scelto un altro luogo e ben altri uomini... se avessimo voluto... Non sarebbe forse il caso, cara Luciana, di aggiornare il tuo manzoniano immaginario delle monache di vita contemplativa?".
Capisce
ora il mio stupore nell'apprendere la censura nei miei confronti?
Ho
detto che sono donne, ho scritto che la loro femminilità castrata,
non si è persa e Madre Lupoli donna, ironica, arguta e di elevata
intelligenza mi sembra dimostrarlo a pieno.
Il
sospetto è che Lei abbia interpretato male le mie parole,
adducendolo alla “vanità” del tutto maschia, di volerci vedere
dei riferimenti porno-pruriginosi.
Ebbene,
il mio intento non era questo, il mio, quello delle Clarisse non so,
quello del Cardinal Sepe, probabilmente si, o così almeno pare abbia
trovato questa interpretazione, nelle risate generali dei
partecipanti alla cerimonia in Duomo a Napoli.
Che
facciamo, imbavagliamo anche Sepe?
O
ci limitiamo a divertirci per lo spirito irriverente, degli uomini
sbigottati (non più bigotti) ma non spretati (non più preti)?
Il
perbenismo 2.0 dovrebbe arrendersi all'evidente e sano divertisment e
non comportarsi da genitore prepotente che sul più' bello urla “il
gioco è bello quando dura poco” , è una stronzata, il bello del
gioco è l'infinita possibilità di riproporsi e rigenerarsi fino
allo sfinimento degli aventi diritto alla noia.
Il
dato certo è che, il bavaglio io me lo sono tenuto, me lo tengo e a
volerla dire tutta mi ci gongolo non poco.
Se
la mia opinione deve essere zittita, in nome del buon costume, e
delle vostre regole, così sia.
Ho
pero' il dovere di informarLa che a Santa l'inquisizione è finita
da tempo.
E
sappiate anche, che chi ride di se stesso, trova sempre il modo più
sacrosanto (o sacro e santo se intende e preferisce) nonché sincero
di far pace con il mondo.
Il
rischio di passare per una persona addirittura intelligente, è un
rischio che va corso in nome della libertà, che ogni giorno miete
vittime.
Non
è una riga tirata per cancellare parole scomode, ma una mano armata
che di solito ha buona mira, purtroppo.
E
contro questo ho il dovere civile, prima che morale di dire, non a
nome mio!
Le
auguro che l'illuminazione venga a Lei, e che la sua scure censoria,
trovi pace, perché investire in azioni a basso rischio, paga il suo
conto con l'incapacità di ridere a lungo termine.