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giovedì 29 maggio 2014

fari spenti vs riflettori accesi e cuori spenti



A Roma ieri è atterrato un aereo in arrivo dal Congo, una delle tante bambine a bordo (che ha di certo un futuro da coiffeur) inteccia i capelli della ministra Boschi, il fotografo scatta una foto, e a terra si scatena l'inferno...
Mi viene in mente una canzone di un gruppo giovane che mi pace molto, sono sul pezzo “fari spenti” che inizia così...
"Finisce qui la giornata delle buone azioni
di chi si butta nel lago per fare l'eroe
ma si concentra più sul tuffo
Si ricomincia dal basso con le facce scure
si ricomincia dai muri e non dagli arcobaleni che nascono spesso sopra i soldi
RIT:facciamo il bene se ci viene (e se non viene)
facciamo il bene se ci viene, e se non viene pace! e fari spenti
non ti fermare solo per vedere i morti
ecco i soccorsi senza argomenti, stagli davanti!"
          Fari spenti -Ministri-

Veste perfettamente la giornata delle cattive intenzioni, di chi in questo paese si concentra sul tuffo. 
Colpa della Boschi? Del fotografo? Del cinismo a cui ci siamo abituati? 
Insomma passiamo giornate intere a lamentarci sui social che tutto fa schifo, e quando piomba all'improvviso qualche buona notizia, non siamo capaci di prenderla così com'è, e ancora cadiamo nella trappola additando giornali, giornalisti, racconta storie e fotografi perchè ce la raccontano male. 
C'è troppa finzione, troppa dolcezza, troppo struggimento per una storia a lieto fine. 
Ci siamo inariditi e per lavarci la coscienza diamo colpa a tutto e tutti fuorchè a noi stessi, certo è piu' facile essere cinici , perchè i buoni sentimenti devono restare nascosti dall'eccessivo senso del pudore? 
Merce rara, forse perchè di merce non è, ma noi, abituati a quantificare, non lo sappiamo piu' riconoscere.
E quel tot di bambini adottati, e finalmente tornati a casa, sono lo strumento di accusa verso la nuova politica (che non ha ancora faccie scure), e la voglia di spettacolarizzazione, e speculazione dei media verso i buoni sentimenti!
Un attimo, per un attimo dimenticate chi sta dietro alla macchina da presa, chi sta davanti a un pc e scrive per dovere di cronaca, dimenticatevi le frasi, il senso, le foto scattate ad arte per pungere lì dove fa piu' male, dimenticate tutto, non siate coloro che guardano il tuffo, pronti ad alzare le palette per dare un voto, per una volta siate il tuffatore che prende una panciata e dolorante, si gode la nuotata!

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