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mercoledì 4 febbraio 2015

Broccato rosso






Da ieri Matteralla ha giurato fedeltà alla Repubblica, sbagliato macchina, perso un foglio durante il discorso, ha sorriso e parlato.

Dunque parla, serenamente, pacatamente, dignitosamente, opportunamente.

Insomma Sergio Mattarella c'è!

E intorno a lui, tutto il circo previsto in queste circostanze, forze dell'ordine come se piovesse, cavalli, macchine di rappresentanza, facce che rappresentano cosa non si sa, gente vestita in modo improbabile.

Ho seguito il circo in TV  e per un paio di volte sarei stata pronta a giurare di aver visto Babbo Natale (vestito a modino, con uno sciccosissimo cappotto doppiopetto rosso) e Batman, molti Batman armati, schierati, rigidi con il mantellino giallo.

Ho visto corazzieri mori salire la scalinata per omaggiare il milite ignoto, pregando di non vederli rotolare rovinosamente al suolo ammaccando la lucida armatura,  ho visto anche corazzieri con la criniera bionda, e non ho capito la differenza tra gli uni e gli altri.

Ho visto Briciola (il cagnetto figo) farsi i fatti suoi  mentre gli umani tutti, intorno a lui, erano impegnati a rispettare, tempi, modi, mosse.

Poi il Quirinale ha inghiottito il Presidente, e prima di vederlo riapparire nel Salone dei Corazzieri, ho osservato gli invitati d'Onore.

Ho notato per prima cosa i cuscini in broccato rosso, appoggiati sulle sedie, pronti ad ospitare culi onorevoli e non.

Alcune facce non le riconosco, altre seppur invitate non ci sono.

C'è un capannello di gente, assiepata intorno a un Ex Cavaliere senza cavallo.

Sono interessatissimi, e tutti lo guardano tendendo teso l'orecchio buono, in religioso silenzio, con le facce intente, attente e con grandi aspettative, che dopo poco ridono forte.

Perché?

Matterella arriva, con la sua andatura che ricorda quella di Andreotti.

Applausi, ecc ecc.

E io resto nel dubbio, vorrei sapere cosa si dicevano quelli che formavano il capannello.

Lo scopro questa mattina.

"Un mafioso viene fermato dalle forze dell’ordine che gli chiedono cosa nasconda nel bagagliaio. Una calcolatrice, risponde lui. E quando gli trovano una lupara, si giustifica: «Noi i conti in Sicilia li facciamo così». "
Questo stava dicendo B.

Mentre pochi minuti prima Mattarella (Siciliano, con un fratello ucciso dalla Mafia)  prometteva e chiedeva aiuto e lealtà ai giocatori.

Ecco io vorrei, per una volta che l'opinione pubblica non si dividesse, per questa volta vorrei che tutti riuscissimo a non giustificare il giullare fuori posto.

Semplicemente perché, non c'era un clima teso tale da giustificare l'indecenza e la gravità di una mente malata.

Continuo a sostenere che dare importanza a B. parlando delle sue Gaffe è il miglior modo per fare il suo gioco, e dargli visibilità.




Ma non ci riesco a star zitta, perché Paolo e Giovanni, gli uomini della scorta, e i bambini sciolti nell'acido, per me non sono morti invano.



Stronzo tu e quelli che hai intorno!



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