Ventidue
giorni fuori dall'Italia, ventidue giorni in giro per il Peloponneso.
Prima di partire ho chiamato l'operatore telefonico, tre euro di connessione al giorno per poter usare internet, condividere le foto, far invidia agli amici, e per leggere le notizie del bel paese?
No, con sessantasei euro, in Grecia ci si mangia in due per quattro volte.
Mi accontento della connessione internet del satellite, quando c'è!
Faccio quello che fanno tutti (tranne il feet-Selfie), la connessione singhiozza su un video.
Vedo Renzi vestito di color azzurro-Forza Italia, con in mano un secchio rosso-Che Guevara, non sento l'audio, non capisco, ma insisto, lo guardo fino a che non si rovescia il secchio d'acqua sulla testa.
Ma che sta facendo?? Il meteo dice che il tempo in Italia fa schifo!
Stessa cosa per Gramellini, solo che lui al posto dell'acqua nel secchio ha messo un foglietto, che gli svolazza sulla testa.
Continuo a non capire, e continuo a vedere VIP che fanno la stessa scenetta.
A distanza di molti giorni di sale e sole, scopro che il tormentone estivo non è (come credevo) un avvertimento per il popolo italico sulle tasse che il governo ci sta preparando, ma è una "moda" importata dagli amici americani.
Si chiama Ice bucket challenge, il format è quello del grande fratello, nomination comprese.
Il
tutto per porre attenzione sui malati di Sla, una secchiata, o una donazione.
Bene,
forse, ma anche no!
Quella
"o" mi turba, ma forse nel delirio satellitare da connessione singhiozzante era una "e".
Deve essere una e!
Ritrovo la calma, fino
a che non vedo le docce trasformarsi nel concorso miss maglietta
bagnata, e fino a che non ascolto un' intervista a un genitore
iscritto alll'AISLA, indignato per il battage, che non porta
attenzione ma distrazione.
Il genitore in questione, chiede ai soliti ignoti(noi) di far quello che dovrebbero fare i
soliti noti, troppo occupati a versarsi l'acqua addosso e niente piu'.
Eccolo
qui, il popolo italico che conta, in tutto il suo splendore, che fa
della beneficenza un atto di deficienza assoluto.
Lo
scopo di lucro evidente, i risultati economici discutibili, quelli
morali affogati, dall'acqua e dall'ego.
Perché
poi i conti in tasca agli altri (meglio se "gli altri"
guadagnano più' di noi, se sono politici poi, ci parte l'embolo)
noi italiani li sappiamo fare bene, e quando si legge che Luciana ha
messo sul piatto cento euro (guadagnando ventimila euro a puntata pagati da mamma Rai e dal nostro canone) ci indignamo, senza verificare, ci
indignamo perché a noi piace farlo, sempre.
Vero
o no, l'unica vera doccia gelata la fanno i malati di Sla
e chi gli sta accanto, e non solo una, la fanno quando gli viene
comunicato l'esito degli esami, quando ne prendono atto, e quando
l'assistenza viene meno, si chiede aiuto, e lo Stato non c'è!
I
fondi alla sanità vengono tagliati, anche da chi si fa docce gelate
e le condivide sui Social.
AISLA
abituata a farsi i conti in tasca da sola, dice che i conti non
tornato, io dico che la doccia è un momento privato, che sarebbe
quantomeno discreto non condividere, specialmente quando è gelata
dal gelo della dimenticanza.
Fatevi
una doccia calda e andate all'appuntamento dignitosamente.
Si
sono una becera gossippara, tanto becera da voler fare i conti in
tasca a uno chi mi dice di risparmiare, pagare e tacere, spendendo i
miei sacrifici in un Resort di lusso al Forte.
Tanto,
ma tanto becera, da credere che la Sla, sia stata usata come vetrina per
farsi pubblicità, auto-finanziata e auto-prodotta, a costo zero.
In un paese che si dice civile, il volontariato non dovrebbe esistere.
In un paese civile i secchi d'acqua e ghiaccio non dovrebbero contenere bottiglie di champagne offerte dal popolo e nascoste per l'occasione.
Mi hanno insegnato a credere nelle favole pero', dove ci sono principi vestiti di verde e bianco e principesse naturamente vestite di rosa.
E le mie principesse vincono sempre!
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